Le polemiche sono appena cominciate. La commissione territorio e ambiente dell'Ars ha dato il via libera alla sanatoria delle case costruite in Sicilia sulle spiagge negli anni compresi fra il 1976 e l’1 ottobre 1983. Il testo, presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, componente della stessa commissione, a breve dovrebbe approdare in aula per l’esame finale e la sua definitiva approvazione. Da qualche mese si discuteva a Palazzo dei Normanni della norma, che in sostanza mette il paracadute a tutte le pratiche di sanatoria presentate in base alla legge del 1985 e che fino a oggi sono state bocciate dalla complessa e ingarbugliata interpretazione delle leggi nazionali e regionali.
Limiti di edificabilità
Il testo, grazie alla formula dell’interpretazione autentica di precedenti norme, riapre il condono del 1985, quindi, la sanatoria nazionale, dopo le leggi che avevano introdotto i limiti di edificabilità. La più famosa risale al 1976 che aveva vietato la costruzione entro i 150 metri della battigia.
Cosa accadrà?
La norma di Fdi punta a salvare centinaia di migliaia di case costruite – il numero preciso non è ancora chiaro ma potrebbero essere 400mila – nei 150 metri dalla battigia fra il 1976 e il 1983, a patto che sia stata fatta domanda nel 1985. Dopo quella data, la legge Galasso ha chiuso alle case sulle spiagge, allargando il limite a 300 metri. La norma del capogruppo di Fdi Assenza ha avuto il consenso anche dai colleghi di maggioranza di Lega e Dc. L’assessore al territorio e ambiente Elena Pagana (Fdi) si è rimessa al voto della commissione.