Dal Comando di piazza Verga fanno sapere che “nel corso dell’attività, alla Fossa dei leoni II°, i carabinieri hanno eseguito complessivamente 26 arresti in flagranza di reato, sequestrato circa 67 chilogrammi di droga, in prevalenza marijuana, due pistole, un fucile e cartucce di vario calibro”.
Ecco i soggetti destinatari di misura cautelare in carcere
AMORUSO Giuseppe, classe 1994;
CONDORELLI Angelo, classe 1990 (in atto detenuto presso casa circondariale Enna);
CONDORELLI Francesco, classe 1985 (in atto detenuto presso casa circondariale Piazza Lanza);
CRISTAUDO Salvatore, classe 1989 (in atto detenuto presso casa circondariale Palermo);
DRAGO Orazio, classe 1970;
FABIANO Daniele Giuseppe, classe 1989;
LOMBARDO Lucio, classe 1990;
ROSSELLO Alessandro, classe 1997 (in atto detenuto presso casa circondariale Rossano Calabro);
ROSSELLO Daniele, classe 1993;
SANTAPAOLA Roberto, classe 1980;
TOMASELLI Nunzio, classe 1991.
I turni per l'acquisto della droga
La piazza di spaccio, suddivisa su due turni, uno dalle 09:00 alle 18:00 e uno dalle 18:00 alle 22:00,
garantiva agli acquirenti l’acquisto di crack, cocaina e marijuana, sostanze stupefacenti per le quali
pusher e vedette utilizzavano veri e propri “nomi in codice” quali “camicie” per la cocaina,
“crackers” per il crack e “giubbotto” per la marijuana.
La postazione del pusher, collocata all’interno dell’androne di una delle due palazzine del viale
Grimaldi 10, era protetta da un portone in ferro battuto, abusivamente installato e apribile solo
dall’interno. Ad ulteriore “difesa” del pusher era prevista una rete di vedette, alcune delle quali
chiamate ad osservare gli ingressi della piazza di spaccio, altre, invece, ad effettuare una sorta di
“prefiltraggio” nei confronti degli acquirenti appena arrivati. L’adozione di dette cautele consentiva
di accertare immediatamente di non avere di fronte un appartenente alle Forze di Polizia “sotto-
copertura” e, inoltre, di chiedere all’acquirente la tipologia e la quantità della sostanza stupefacente
che fosse interessato ad acquistare.
Controlli anche per gli acquirenti
Superato questo “controllo”, la vedetta, senza utilizzare ricetrasmittenti, a rischio di essere
intercettate, attraverso segni convenzionali, faceva aprire il portone al pusher che veniva così
raggiunto dal cliente per la successiva cessione, che si svolgeva nell’arco di pochissimi istanti.
In caso di intervento delle Forze dell’Ordine, le vedette facevano allontanare gli acquirenti e il
pusher di turno, chiuso il portone in ferro, abbandonava la propria postazione, nascondendosi in uno
degli appartamenti dello stabile o, in alternativa, raggiungendo la terrazza posta all’ultimo piano
dell’edificio, dove veniva occultata – e poi recuperata successivamente – la sostanza stupefacente.
Gli indagati tratti in arresto, secondo quanto risulta dalle indagini, nell’attuale fase in cui il
contraddittorio tra le parti non risulta instaurato in modo completo, avrebbero agito nella predetta
piazza di spaccio con le modalità indicate e avrebbero avuto una particolare attenzione alle modalità
di rifornimento della piazza di spaccio: le dosi di cocaina e crack, per via delle ridotte dimensioni,
sarebbero state custodite all’interno delle abitazioni di alcuni degli appartenenti al sodalizio o, in
alternativa, occultate nelle aiuole del piazzale antistante la piazza di spaccio, in cavità ricavate tra i
rifiuti e le macerie; i quantitativi di marijuana sarebbero stati occultati nell’abitazione di uno degli
indagati, privo di precedenti penali, il quale si sarebbe occupato anche del confezionamento dello
stupefacente in singole dosi.
Capo promotore Angelo Condorelli
Tale modo di agire avrebbe garantito l’operatività pressoché ininterrotta della piazza di spaccio,
riducendo al massimo le possibili conseguenze derivanti dall’intervento delle Forze dell’Ordine. Un
vero e proprio sistema di regole ed espedienti che, secondo quanto è emerso dalle indagini, allo
stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento
delle difese, sarebbe stato messo a punto dal presunto capo-promotore, CONDORELLI Angelo.
Nel corso dell’attività i Carabinieri hanno eseguito complessivamente 26 arresti in flagranza di reato,
denunciato 2 persone in stato di libertà e sottratto al circuito del traffico di sostanze stupefacenti
66,620 kg di marijuana, 61 gr. di crack e 57 gr. di cocaina. Sono stati, inoltre, sequestrati: due
pistole, un fucile, trentuno cartucce di vario calibro, un sistema di videosorveglianza, uno
smartphone munito di scheda telefonica, un “pizzino” recante date e numeri attinenti
all’approvvigionamento della sostanza stupefacente e 2810,00 euro, provento dell’attività illecita.