Franco Vinci
Nel 2016, con legge numero 199, durante le ultime battute del governo Renzi, vennero apparentemente aggravate le pene per il cosiddetto caporalato.
Infatti, per chi “ ne mastica “ un po’, la reclusione da 1 a 5 anni, previe complesse acquisizione di prova( del tipo probatio diabolica),equivale a dire, in galera non ci vai.
Delle sanzioni amministrative è meglio non parlare, perché siamo a livello multa di autovelox.
Purtroppo tale forma di reclutamento, di fatto schiavista, attinge all’inesauribile serbatoio della immigrazione clandestina, della quale, per la legge della domanda e della offerta, si servono a piene mani datori di lavoro spregiudicati e criminali, mediatori ( caporali) violenti e collegati alla criminalità organizzata, associazioni “ assistenziali che dovrebbero occuparsi di questi disperati, ma normalmente fanno ben altro, compreso far eleggere in Parlamento propri rappresentanti, in funzione di protezione lobbistica.
Le azioni del Governo per rallentare questo flusso costante, devono scontrarsi, non solo, INSPIEGABILMENTE, con le opposizioni, ma anche col Consiglio di Stato.
La prevenzione del fenomeno di fatto non esiste;
La deterrenza normativa fa ridere;
Lo Stato , in questo settore, non solo non agisce seriamente,ma non fa nulla per provarci.
Altrimenti non si spiegherebbe l’avanzo di gestione , inutilizzato, di 4 miliardi di euro, dell’INAIL, ed i centinaia di milioni di euro di avanzo dell’ispettorato del lavoro.; entrambi specificatamente deputati all’attività di contrasto al lavoro irregolare e quindi al caporalato.
La ministra del lavoro, “ col morto in mezzo alla casa”, ha preannunciato che verranno reclutati 900 nuovi ispettori del lavoro per iniziare a svolgere un duro contrasto, specie verso le imprese agricole.
Non dice da quando , non dice con quale procedura di assunzione;
Sempre “ per chi ne mastica”, “ incertus an,incertus quan “.
Comunque una contraddizione stride; una fonte del ministero del lavoro, candidamente spiegava( in anonimato) che la situazione è figlia dello scarso numero di ispettori e dalla bassa retribuzione ( 1700 euro mensili netti per i neo assunti),nelle Regioni a Statuto ordinario.
Non mi risulta;
Sono retribuzioni normali ed, in quanto ad operare in condizioni di pericolo, sono affiancati dai Carabinieri del NIL, che guadagnano quanto o meno di loro.
Nella attuale emergenza non si dovrebbe puntare solo sull’all’obiettivo “strategico “delle future assunzioni, ma, sempre per chi ne mastica, attuare una immediata azione “ tattica “,per far capire che LO STATO , pur con sanzioni ridicole, C’E’”.
In Italia vi sono circa 150 sedi di ispettorati;
Se il Ministero inviasse in missione due ispettori da ciascuna sede ( come detto i soldi ci sono),accompagnati da due Carabinieri del NIL, e da due ispettori INAIL,costituendo una vera e propria “ force de frappe”, in ciascun territorio dove Vi sono più facilmente intuibili fenomeni di caporalato, con tutto ciò che ne consegue,forse riusciremo a dissuadere questi criminali, non trovo termine equivalente,in attesa di un assetto più sistematico.
500/600 uomini, mandati in missione ,possono rivoltare un territorio “ come un pedalino”, senza guardare in faccia nessuno, perché nessuno conoscono nella zona.
Il Governo dovrebbe sforzarsi di essere “ GOVERNO DEL FARE “ anche nelle immediatezze.
Altrimenti, per restare in tema, sorge il dubbio, sempre attingendo al grande TOTÒ ,;
SIAMO UOMINI O CAPORALI?