Alla luce dei molteplici episodi di violenza reiteratamente verificatisi a Catania, l’ANAFePC ritiene
opportuno condividere alcune considerazioni che fungano da spunto di riflessione e strumento di
sollecito nei confronti del Sindaco Trantino.
L’ANAFePC, Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura condanna ogni forma di violenza e ritiene necessario, a tale fine, che l’amministrazione provveda concretamente al potenziamento delle forze dell’ordine in città ed all’aumento del numero di telecamere sì da garantire un controllo effettivo del territorio. L’ANAFePC considera parimenti fondamentale che si assicuri il rispetto delle regole civili e la applicazione, in senso contrario, di pene certe.
“Tuttavia, ciò non basta poiché l’esigenza primaria è quella di restituire ai cittadini ed in particolar
modo ai giovani che vivono nei quartieri e nelle periferie, giustizia e lavoro stabile – dichiara
Calogero Coniglio Presidente dell’ANAFePC – “quartieri e periferie spesso in condizioni di estremo ed
evidente disagio, di fatto trascurati dalla classe politica in quanto privi di adeguate strutture educative,
scarni di spazi adibiti a mense, palestre ed impianti sportivi, luoghi in cui, anziché provvedere con
stimoli positivi ed opportunità volte alla crescita, si alimentano isolamento e marginalità. L’assenza di
dette strutture, ricreative e culturali, così come di servizi protesi ad attività di pulizia e manutenzione di
strade e abitazioni dissestate, peraltro, inevitabilmente, costituisce un facile e prevedibile
lasciapassare ad episodi di violenza, rabbia, disperazione, degrado, disprezzo per le istituzioni”.
L’ANAFePC pertanto esprime grande preoccupazione e pone la condizione di degrado denunciata
all’attenzione del Sindaco di Catania, Enrico Trantino affinchè possa esaminare detti siti e provvedere
alla conseguente urgente riqualificazione. “Sollecito i superiori interventi soprattutto in virtù della
esperienza sindacale sinora svolta la quale ha rinvenuto articolati risvolti nell’ambito della battaglia
condotta in tema di aggressioni ospedaliere registrate in danno di svariati operatori sanitari adibiti
presso molteplici strutture sanitarie della regione Sicilia” continua Coniglio – “fenomeno denunciato alle
9 procure siciliane, seguito da apposite interrogazioni parlamentari e, financo, esitato in un disegno di
legge. Dalla attività sindacale è emerso come, oltre alla attività di concertazione tra istituzioni, non basti
l’intervento delle sole forze dell’ordine. La prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di violenza in città,
difatti, richiedono l’avvio di una seria lotta culturale finalizzata allo sradicamento delle originarie
cause, e ciò attraverso la attivazione di un tavolo tecnico cui partecipino tutte le parti sociali, gli enti, le
istituzioni, le forze dell’ordine, fruendo, in siffatto modo, in primis, delle energie già a disposizione e, in
seconda battuta, di quelle frutto della interazione concertata tra tutti i rappresentanti ed esponenti della
Comunità cittadina”.
“In un momento così drammatico per la nostra economia, sono essenziali le strategie politiche mirate
all'educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento ed alla realizzazione delle pari opportunità
per tutta la estensione della città di Catania, periferie comprese – spiega Coniglio - attenzione
particolare meritano i giovani che andrebbero sottratti, con convinzione, alla violenza, all’abbandono,
alla dispersione scolastica, alla disoccupazione, con progetti educativi, formativi, professionalizzanti,
culturali che prevedano la programmazione di strutture allo scopo adibite e strumenti utili per rendere
effettivo questo obiettivo. Senza servizi di qualità ed il pieno riconoscimento dei diritti dei cittadini,
nessuna azione di rigenerazione, volta al contrasto della violenza, potrà riscontrare il dovuto successo,
poiché proprio il degrado sociale e la povertà economica, culturale, affettiva costituiscono concause
tali da generare ulteriore violenza la quale non va repressa esclusivamente attraverso la previsione e
l’inasprimento di misure punitive - continua Coniglio – “ma, parimenti, tramite programmi di
rieducazione, soprattutto per i minori cui assicurare un percorso di crescita sereno e stabile”.
Per questo motivo, sarebbe auspicabile sviluppare, anche a Catania, il concetto di città policentrica
ideata dagli Stati europei più all’avanguardia, nel contesto della quale le periferie divengono punto
nevralgico della vita urbana. Collegare periferia e centro. Motivo per il quale detto processo auspicato
di rigenerazione urbana dovrebbe accompagnarsi a misure di investimento aventi ad oggetto istruzione,
salute, servizi sociali, edilizia, accessibilità, mobilità, connessione digitale, servizi culturali e sviluppo
economico ivi compreso il supporto al commercio locale esistente e la promozione di nuove attività
economiche che siano in grado di sfruttare appieno il potenziale delle aree urbane.
“L’amministrazione comunale dovrebbe, dunque, anzitutto, investire nelle attività di decentramento dei
servizi, vedasi trasporti, servizi sociali, eventi culturali – spiega Coniglio - servizi che consentirebbero
un agevole interscambio di persone, strumenti ed attività in continuo movimento da e per la periferia
della città, dando origine a nuove opportunità di crescita del singolo e della collettività per il benessere
comune e la gestione ordinata di tutto il territorio urbano”.
“Sollecito il Sindaco, alla luce di quanto sopra esposto, appare oggi più che mai necessario, e non
rinviabile ulteriormente, ascoltare la voce delle periferie, decentrando il governo
dell’amministrazione sino ai quartieri, alle municipalità. Solo un dialogo proficuo tra istituzioni e
comunità cittadina, interamente considerata, consentirà di prevenire, contrastare, annientare fenomeni
negativi quali quelli di esclusione, degrado e disagio che, sempre più, vengono condotti in danno dei
più deboli e dei giovani che rischiano, di fatto, la drastica riduzione, se non la mancata originaria
previsione, di spazi dediti alla socialità. Per rendere Catania più sicura, vivibile, moderna, quindi, oltre al
supporto delle Forze dell’Ordine e di tutti gli operatori del diritto, servirà preliminarmente restituire
dignità ed adeguati strumenti e servizi ai quartieri ed alle periferie” – ribadisce e conclude
Calogero Coniglio.