Tra fatiche e difficoltà il Catania si rimette in piedi, battendo per 2-1 il Bisceglie allo stadio Angelo Massimino. Dopo la rete subita al 32' da Longo, gli etnei rimontano con Di Piazza all'82' ed Esposito al 92', che sugella la vittoria. Successo fondamentale in chiave classifica: il Catanzaro perde in casa per 2-3 contro il Francavilla e la Juve Stabia supera il Trapani per 2-0. Il Catania avanza, dunque, in terza posizione con 60 punti e può sperare ancora in una griglia favorevole ai play off. Tanti gli assenti in casa Catania: squalificati Marotta, Curiale e Silvestri; infortunati Biagianti e Baraye. Ma Novellino rimedia con Sarno, Llama e Manneh dietro Brodic in zona offensiva, conferma Lodi e Rizzo in mediana e schiera Calapai, Aya, Esposito e Marchese in difesa. Tra i pali Bardini al posto di Pisseri, dopo le due imbarazzanti sconfitte contro Reggina e Viterbese. Un 4-2-3-1, dunque, a cui replica il 4-5-1 di Vanoli, che evidentemente intende far chiudere i suoi uomini e concedere pochi spazi agli avversari. Assenti anche sugli spalti: 6.908 presenze in totale. Di certo non il pubblico delle grandi occasioni, vuoi per il meteo (che forse c’entra poco), vuoi per la perdita dell’entusiasmo. Vittoria rossazzurra dicevamo, ma costellata da tanti, troppi problemi. Il primo tempo, neanche a dirlo, è regalato. La prima scossa dei nerazzurri arriva al 14’: Giacomarro stampa il pallone sul palo alla sinistra di Bardini, cominciando già a seminare il panico. Il Catania è lento e macchinoso: costruiscono solo Llama, con tiri sporchi in porta o cross indirizzati verso Manneh, e Sarno, che si lascia andare spesso a conclusioni da solista. Al 32’ la difesa etnea regala un pallone al Bisceglie: è Longo ad avventarsi prontamente sulla sfera, calcia con il destro e insacca a rete, zittendo letteralmente il Massimino. Segue un tentativo di Sarno al 34’, ma Cerofolini mette il pallone in angolo. Niente di più fino al duplice fischio che chiude il primo tempo 0-1. Nella ripresa Novellino rileva Sarno per Di Piazza. La veemenza del Catania dura solo due minuti… un’illusione che fa spazio al Catania del primo tempo. Gli etnei appaiono confusi e sbagliano i passaggi. Se si tratti di sfiducia o svogliatezza non è chiaro, ma è un atteggiamento che non porta da nessuna parte. Si illumina Brodic al 62’, che si smarca, calcia di punta, ma manda il pallone a lato. Altra giocata del croato subito dopo, che crossa verso Di Piazza, il quale spreca l’occasione di mandare a rete il pallone. Si spazientisce Novellino: al 64’ schiera Bucolo al posto di Rizzo (troppi gli errori e i palloni persi a centrocampo) e al 67’ Valeau al posto di Marchese e Pecorino, dalla Beretti nel suo esordio in prima squadra, al posto di Llama. Giovani sfrontati e vogliosi, evidentemente per mandare un segnale ai titolari. Comincia l’assedio del Catania, che adesso (al 73’, troppo tardi?) vuole il pareggio a tutti i costi. Ultimo cambio al 76’, Liguori al posto di Manneh, prima della caccia al gol. La luce in fondo al tunnel appare all’82’: il solito Brodic (dov’è stato tutto questo tempo?) la mette in mezzo per Di Piazza che, a centro area, colpisce e insacca a rete, regolando i conti. Si sbraccia, esulta, rimprovera i compagni e li esorta a non mollare. Lo prendono in parola: al 92’ una respinta di Cerofolini su un colpo di testa di Pecorino trova Esposito, che a due passi, mette dentro la sfera. Al Massimino piove, ma quasi non si sente con la fiamma che si dirama ovunque. Arriva il triplice fischio di Matteo Gariglio di Pinerolo, che decreta la sudatissima vittoria degli etnei. Il Catania scavalca il perdente Catanzaro e si porta a -4 dal Trapani, uscito sconfitto anche lui dalla sfida alla Juve Stabia. Quale sarà il prossimo Catania? Impossibile stabilirlo. I problemi sono tanti ed evidenti e Novellino, rientrato incollerito negli spogliatoi (qualcuno ha pure ipotizzato un suo addio...), non ha proprio colpe.