Il prof. Ignazio Vecchio, noto neurologo e la prof.ssa Cristina Tornali, fisiatra e direttore del Centro di Accademia di Arti Sanitarie ancora insieme al Cappello di Archimede. In questo nuovo appuntamento non si parla soltanto di virus ma di dignità dell'essere umano. Vecchio non è un sessantenne o un settantenne. In una società frenetica l'essere umano che possiede un età elevata dovrebbe essere valorizzato, rispettato. Oggi, purtroppo, lo sminuire, non considerare un anziano fa si che la sua mente invecchi.Il prof. Vecchio si esprime con chiarezza: "Una volta l'ansiano rappresentava il saggio. In famiglia, nella società, nelle scuole di allora, nei villaggi rurali e nei quartieri ovunque, era un riferimento prezioso. L'ansiano godeva di rispetto. Alla fine dell'800 la nostra civiltà è stata travolta dal capitalismo per cui anche l'essere umano è stato percepito come elemento di produzione nel mondo del lavoro. Di conseguenza un uomo ed una donna in pensione sono considerati improduttivi, inutili. Spesso anche la medicina considera gli anziani dei soggetti fuori scena. I diritti alla salute sono uguali per il ventenne come per l'ottantenne, per il povero e per il ricco. Spesso i medici rimandano dei malori all'età senza analizzare la situazione per trovare una diagnosi corretta che porti alla salute del paziente. Il medico di base dovrebbe invogliare all'attività fisica, per chi la può svolgere, correlata ovviamente all'età. Quando non ci sono limitazioni particolari. E' importante il controllo dei fattori di rischio ma è essenziale la gratificazione. Le emozioni positive, gli affetti sono già un farmaco per far trascorrere dignitosamente gli anni. Diamo spazio alla speranza delle emozioni, il contrario determina la fine del cervello".Al contempo la prof.ssa Tornali si interroga sulle modalità attraverso la quale si definisce un soggetto anziano: "Spesso il sessantenne è definito anziano, in una società schizofrenica. Da un lato esiste il settantenne palestrato che non tiene conto dell'età, dall'altro lato abbiamo la ghettizzazione delle persone avanti con l'età, privati delle loro libertà. Come i bambini, gli anziani lasciati ai margini della società. Spesso a loro si dice di non poter parlare, di non poter decidere.. Bisognerebbe invece invogliarli a uno stile di vita attivo". E' questo l'interrogativo che da giorni gli italiani si pongono. Prova a rispondere la prof.ssa Tornali: "Se il pubblico dovesse prendere in mano i manuali di medicina morirebbero d'ansia. Nella fattispecie questo virus differisce dal vaiolo che tutti conosciamo. Il virus in questione è una zoonosi e molto raramente infetta l'uomo attraverso i liquidi biologici. Il problema sta quando un virus fa il salto di specie e dall'infezione animale-uomo varia in infezione uomo- uomo. Ciò è avvenuto. Ci sono 20 casi e appartengono a soggetti omosessuali. Questo limita l'aspetto dell'infezione di massa. Ovviamente non si esclude il peggio, anche se siamo molto attenti."Se da una parte risalgono notizie negative dall'altra la prof.ssa Tornali parla della Giornata Mondiale del latte umano donato: "A Messina ho avuto il piacere di partecipare a questo convegno. L'iniziativa si chiama Gala Blud ed è stata condotta da UniMe, la professoressa Stensio ne è stata promotrice. Spesso le mamme di bambini nati prematuri non hanno prodotto latte per i loro bambini. Altre mamme hanno invece abbastanza latte, tale da essere raccolto e conservato. Il latte artificiale non è equiparabile a quello umano. Per questo è importante la raccolta e la donazione del latte che contiene sostanze importanti per la vita e lo sviluppo del bambino".Troppo spesso gli anziani vengono considerati marginali in questa società. Quali le cause dell'invecchiamento?
Primo caso di 'vaiolo della scimmia'. Arrivato in Italia dalle Canarie. Che rischi si corrono?