Ieri nelle redazioni catanesi è giunto un comunicato stampa firmato Catania rossazzurra. Non si sa se piangere o ridere, scusate se siamo diretti, in relazione a quello che si è letto nel comunicato di questo comitato. In buona sostanza, mentre è in scadenza il 18 giugno il bando per la manifestazione interesse per la costituzione della nuova società di calcio che si dovrebbe fondare con il beneplacito della federazione italiana gioco calcio e consentire la ripartenza dopo il fallimento del club calcio Catania 46, si crea un comitato-formato per quello che si legge diciamo così da “vecchie glorie” - che vorrebbe in un qualche modo condizionare chi dovesse aggiudicarsi il bando, peraltro con una previsione di spesa non indifferente per il prossimo quinquennio. Bisogna a ciò aggiungere che nulla si dice da parte di questo comitato Catania rossazzurra in ordine ad alcune questioni che rimarranno fondamentali: vale a dire l’acquisto del vecchio marchio e della vecchia denominazione club calcio Catania 1946, dal fallimento e tutta una serie di altre questioni attinenti al passato calcistico della nostra città. La verità è che si tratta di un comitato, sia consentito scriverlo, formato da persone che solo oggi, stranamente, si preoccupano delle sorti della compagine rossazzurra nuova o vecchia che sia. Domanda: perché nel momento in cui vi erano e vi sono state difficoltà economiche non sono intervenuti concretamente, consentendo al vecchio club di salvare la stagione e poi vedere cosa sarebbe potuto accadere concluso il campionato di serie C? Perché solo ora si muovono ventilando ipotesi di azionariato popolare che in realtà si potevano già effettuare prima se solo avessero portato un’offerta alla Sigi in modo da acquisire delle quote sociali? La verità è che si tratta di vecchi personaggi che da oltre quarant’anni si ergono a difensori del calcio Catania, fin dai tempi della buon’anima del Cavaliere Angelo Massimino, e in concreto se ben ricordate si preoccuparono esclusivamente della sottoscrizione di abbonamenti alla tribuna. È in questo modo che si vuole aiutare la rinascita del calcio a Catania? Con questi soggetti, Dio ce ne scampi, che veramente sono espressione di un passato che si spera morto e sepolto? Allora grazie, anche no !