L'avvocato Giuseppe Lipera, in qualità di difensore di BEN DAOUD Sarah, nata a Catania il 02/05/2003, C.F. BNDSRH03E42C351L, abitante in via Giovanni Fattori n. 52, precisa i fatti.
È notizia recente (di martedì 7 novembre 2023) quella della piccola bimba di nazionalità inglese che l’Italia ha scelto di “adottare”, concedendole la cittadinanza italiana, affinché potesse avere accesso alle cure ospedaliere.
Il nostro Paese ha sempre messo l’ideale di Giustizia quale priorità assoluta, consapevole che la Legge è fatta per servire l’Uomo (e non il contrario) e ancora una volta, con il caso della giovane Indi Gregory, l’Italia, ha dimostrato questo senso di umanità e generosità, rendendo orgoglioso e fiero il Popolo Italiano della propria Nazione.
È stato immensamente giusto, infatti, concedere alla piccola inglese Indi Gregory la cittadinanza italiana, poiché questo gesto, non ottenibile secondo le normali normative, le consentirà forse di avere salva la vita.
Or, così come è stato opportuno concedere la cittadinanza italiana a Indi, sarebbe giusto concederla anche alla giovane Sarah, la cui storia, assai singolare, seppur diversa, non merita un triste epilogo.
Sarah, infatti, pur non essendo in immediato pericolo di vita, lo diverrebbe se l’ordine di espatrio spiccato contro di lei venisse posto in esecuzione, mandando questa ragazza chissà dove, in balia di un destino incerto e di un pericoloso futuro, certamente perché lontana dalla mamma e dai suoi fratelli.
Come molti sanno Sarah è giunta (rectius: tornata) in Italia a bordo di un gommone affollato il 19 agosto 2023 ed è stata fermata a Pantelleria nell’atto di rientrare nel territorio dalle forze di Polizia. Da lì è stata condotta a Trapani ove, il 25 agosto 2023, le veniva notificato il provvedimento n. 10669-5, emesso dal locale Questore, con il quale si decretava il respingimento della stessa in quanto ritenuta cittadina straniera e le veniva contestualmente ordinato di lasciare il territorio dello Stato. Accaduto ciò Sarah veniva lasciata libera di tornare a Catania con la sua mamma che nel frattempo era corsa a prenderla.
Sarah BEN DAOUD infatti è nata a Catania il 2 maggio 2003; figlia di genitori tunisini che si erano trasferiti a Catania, muniti di regolari permessi di soggiorno nel corso dell’anno 2000.
Avvenne poi che nel corso dell’anno 2008, BEN DAOUD Mohamed, padre della giovane, a causa di litigi con la moglie, BOU AOUD Ahlem Bent Mohsen, lasciava Catania e tornava definitivamente in Tunisia portando con se, arbitrariamente ed all’insaputa della madre, la figlia (che già parlava italiano, frequentava le scuole e aveva tanti compagni e compagne catanesi), che veniva così strappata violentemente alla madre, la quale ne aveva financo ottenuto il collocamento.
Purtroppo a nulla sono servite le denunce e querele sporte dalla madre della bambina nei confronti dell’ex marito, volte innanzi tutto a far rientrare la piccola Sarah a Catania: BOU AOUD Ahlem Bent Mohsen, non avendo avuto il consenso del marito, mai è riuscita ad ottenere il permesso per riportare a Catania la figlia Sarah.
Quando Sarah ha raggiunto la maggiore età, e poteva finalmente decidere autonomamente dal padre, si è subito attivata al fine di raggiungere la madre (che nel frattempo è divenuta madre di altri 3 figli di nazionalità italiana con i quali regolarmente risiede a Catania) ma tutte le richieste legali le venivano inspiegabilmente rifiutate e dunque alla giovane catanese non rimaneva altra via se non quella di riuscire a prendere, un gommone e rischiare la propria vita in mare pur di arrivare a Catania per ricongiungersi alla adorata mamma e ai suoi tre fratellini.
Sarah non aveva altro scopo se non quello di ricongiungersi con la madre e gli altri tre suoi fratelli, tant’è che adesso giustamente dimora presso la casa della stessa a Catania; per fare ciò Sarah ha affrontato un faticoso viaggio in mare durato ben 14 ore, bendata, senza poter andare in bagno, su un pericoloso gommone, assieme ad altre 30 persone, viaggio durante il quale la giovane ha più volte perso i sensi per la stanchezza.
Ora Sarah chiede di stare con la mamma e i fratelli
Sarah non merita di essere abbandonata a sé stessa lontana dalla famiglia e spedita da sola non si sa dove per il mondo!
In Europa, vedasi ad esempio in Belgio, Germania, Irlanda e Portogallo si prevede una forma di ius soli c.d. “temperato” che consente di acquisire la cittadinanza alla nascita se i genitori, seppur stranieri, abbiano risieduto nel paese per un certo periodo di tempo, ma il caso in parola è ancor più pregnante.
La mamma di Sarah, che ha altri tre figli catanesi, risiede a Catania da ben 23 anni ed a Catania l’ha generata e partorita 20 anni fa.
Il Governo Italiano, che ha già reso orgogliosi gli italiani con il gesto fatto per la piccola Indi Gregory, adesso è giusto che mantenga alto questo nostro orgoglio, provvedendo un uguale trattamento anche per la giovane Sarah.
Ci si chiede: iustum est iustum o iustum est iussum (una cosa è giusta perché è giusta o è giusta perché lo dice la Legge)?
Per tutto quanto esposto la giovane Sarah BEN DAOUD merita di restare a Catania insieme alla mamma ed ai tre fratellini per cui si
CHIEDE
che l’E.V., Presidente del Governo, voglia intervenire personalmente a dirimere la triste vicenda e così, insieme all’intero Consiglio dei Ministri, conferire la cittadinanza italiana alla giovane catanese BEN DAOUD Sarah.
Sì allega per mera conoscenza l’istanza al Prefetto di Catania.