Quali sono per il 2025 le profezie e le predizioni già da tempo scritte ed omologate nel corso dei secoli?
La risposta non è facile per diversi motivi:
1) Nella Bibbia i profeti erano nati quasi esclusivamente per predire l’avvento del Salvatore.
2) Le successive profezie indicavano nella fine del mondo terreno l’unica scelta del Destino degli uomini, cioè vivere in funzione della salvezza eterna, anche se Gesù ha detto chiaramente che nessuno potrà sapere mai quando arriverà l’Ultimo Giorno.
3) Le predizioni ci sono state da sempre: da Nostradamus a Malachìa, da Brigida a San Giovanni Bosco con riferimenti chiari e lineari, ma a volte con
frasi sibilline da ben interpretare.
4) Ci sono predizioni di Quito in Ecuador, Metteenbuch in Baviera,
Madonna di Akita in Giappone e dal 1981, ogni giorno, in Bosnia a Medjugorje sul monte Crnica la Madonna comunica ogni giorno con sei ragazzi (!).
5) Padre Pio da Pietralcina più volte ha visto il futuro, ma non ha mai parlato, ma leggeva nei nostri cuori e nella mente di chi si presentava davanti a lui. Dunque, quelli che con un oroscopo personalizzato possono solamente dare qualche indicazione generica sono poco attendibili, in quanto “studiano” le Stelle (sic!) e non sono profeti.
Ma andiamo con ordine.
Dopo il Diluvio Universale tutti gli uomini e donne della Terra furono sterminati, si salvò solo Noè e la sua famiglia. Sarà stato così? Ma da quell’evento occorre partire necessariamente.
Noè visse 350 anni e la progenie ripopolò la Terra. Nella mitologia dei Sumeri e degli Assiro-Babilonesi la storia è la stessa: l’uomo che scampa al Diluvio si chiama Ziusudra, un re pio e umile. Un destino non diverso è quello di Utnapishtim, un altro è Atrahasis, il grande saggio, mentre per i Greci fu Deucalione, che con la moglie Pirra ebbe un figlio Elleno, progenitore della grande dinastia.
Insomma, la storia del mondo è un susseguirsi di civiltà, imperi, regni, nazioni.
Ma la prima profezia vera e propria è quella azteca:
Nezahualpilli, leggendo i segni della natura, dice al re Montezuma che la fine del regno è vicina! E sarà proprio così, perché lo spagnolo Hernàn Cortès farà strage del popolo azteco!
Ma andiamo avanti. Uno dei temi fondamentali nella storia del mondo è l’Apocalisse del Vecchio Testamento. Chi lo afferma? Isaia, Ezechiele e Daniele. In forme diverse, ma efficaci. Isaia (765 avanti Cristo) svolge il suo ruolo di nunzio per quarant’anni, sostenendo sempre un solo tipo di politica: di non combinare alleanze militari, bensì di confidare esclusivamente in Dio!
Egli prevede l’Apocalisse nel capitolo 24 e manca di qualsiasi riferimento cronologico: "La maledizione divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la pena/per questo sono bruciati gli abitanti della Terra/e sono rimasti solo pochi uomini (!)".
Razionalizziamo: le invasioni dei romani, dei barbari, la nascita di Maometto, le eresie, i Templari, le varie guerre tra Imperatori e regnanti, Napoleone Bonaparte, l’Unità d’Italia e il crollo del Vaticano dopo molti secoli, la prima e la seconda guerra mondiale, Stalin, Mao Tse Dong, Vietnam, guerre in Africa, Ucraina-Russia, la Striscia di Gaza…
Erano queste le profezie di Isaia di una Apocalisse a ciclo continuativo?
Difficile dare una risposta, anche perché la Storia si ripete sempre con personaggi diversi e mutevoli. Una cosa è certa: l’apostolo Giovanni disse che l’Apocalisse sarebbe durata 42 settimane. Ma è realmente così, oppure è solo un tempo generico come settanta volte sette per perdonare i nostri nemici?
Il profeta Daniele parla di quattro regni che si succederanno sulla Terra: bestie terrificanti che stermineranno il mondo. Ma quando? Daniele racconta che per gli uomini sopraggiungerà un tempo di profonda angoscia (La Seconda Guerra Mondiale!) e poi, dopo tre anni del dominio dell’Anticristo, ci sarà la Redenzione!
E’ l’anno del Giubileo 2025, o quello del 2050? La risposta non è facile.
Nella prossima puntata analizzeremo quello che ha detto il grande profeta Malachìa.
- continua -