Gerlando Marino continua la sua lotta per ottenere ciò che è lecito per la figlia Gaia, nata senza il rene sinistro e con il rene destro malfunzionante ma anche affetta da ritardi al neurosviluppo con uno spettro autistico infantile. La sua mamma e il suo papà non si sono mai fermati dopo il diniego da parte dell'INPS e numerose sono state le persone che hanno preso a cuore la situazione. "Molte persone si sono avvicinate a noi - spiega Gerlando a mezza voce - ma mai un procuratore, un magistrato o qualcuno appartenente magari alle cariche più alte: insomma qualcuno che abbia preso a cuore la situazione e che magari ci metta la faccia. I media sono l'unico mezzo che abbiamo per farci sentire, per il resto siamo stati abbandonati al nostro destino...". Analizzando la situazione, il signor Marino mette in luce alcune incongruenze che sono emerse da parte dell'INPS; risulta, infatti, che la bambina sia "inadatta secondo gli atti": vale a dire che i medici dell'Istituto non hanno mai visitato Gaia e hanno basato il loro responso solo sulle carte e dunque sui certificati. "L'INPS continua a considerare mia figlia non adatta a ricevere l'indennità di accompagnamento, anche quando per il nostro medico legale, Gaia risulta avere delle problematiche persistenti per cui l'accompagnamento è dovuto". Papà Gerlando è molto arrabbiato per tutte le false promesse che gli sono state fatte: "Ad oggi, la bambina non è ancora stata visitata perché, nonostante sia stata concordata una visita dal dicembre 2021, ci viene detto che non c'è più posto. Una situazione fuori dal normale vista la gravità della sua salute...". Gerlando fa una pausa, prende fiato e specifica: "Gaia continua ad essere adatta a ricevere dei sussidi che però non le vengono erogati, perché per le cure logopedistiche e neuropsichiatriche che deve affrontare, le liste pubbliche sono lunghissime e mi risulta anche colme di favoritismi: quindi l'unica soluzione è ricorrere a presidi privati, con costi importanti". Poi quasi sottovoce aggiunge: "Ho visto tantissime persone fingere di essere pazze, fuori di testa, quando varcano la soglia dell' INPS e smettere di esserlo conclusa la visita. Si tratta di una situazione sotto cui non ci piegheremo assolutamente. Andremo avanti, nessun opotrà fermarci...". I genitori di Gaia, nonostante le difficoltà, cercano di riflettere e ragionare sul da farsi, quale strada percorrere e a chi rivolgersi; presto avranno l'incontro decisivo con l'avvocato che segue la vicenda; ma comunque, l'unica via per il raggiungimento del loro obbiettivo, sembra essere la denuncia alla Procura della Repubblica. Papà Gerlando, peraltro alle prese con problemi di lavoro, infatti, conclude dicendo di voler morire solo una volta "...e non più ogni qual volta vengono ostacolati i diritti della figlioletta...". Come si può restare insensibili davanti a questa situazione, a dir poco paradossale?