Il campionato di serie C è agli sgoccioli e il Catania vive e pensa già in ottica play off. Ma come sta la squadra? L’ultimo successo interno contro la Leonzio ha consentito agli etnei di conquistare 3 punti importanti in chiave classifica (adesso terzi a quota 63, ma con un Catanzaro alle calcagna con una gara in più da recuperare), ma è difficile stabilire se il morale della squadra ne abbia tratto beneficio. Nelle ultime sette gare l’andamento è stato parecchio altalenante: dalle vittorie vitali contro Catanzaro e Juve Stabia ai crolli contro Reggina e Viterbese; poi un successo sul Bisceglie, una sconfitta a Francavilla e, da ultimo, l’affermazione sui cugini lentinesi. Insomma, le vittorie, anche quando sono arrivate, non pare abbiano giovato allo spogliatoio rossazzurro. Per non parlare delle prestazioni in campo, spesso contraddistinte da paura, nervosismo e demotivazione. Non c’è quiete, è evidente, e Novellino dovrà lavorare duramente per donarne un po’ alla squadra. Sul piano fisico, le ultime tre gare hanno evidenziato aspetti positivi e negativi. La difesa ha riscoperto Esposito, sempre più attento in marcatura e più preciso nei contrasti, valida alternativa a Silvestri. Grande contributo anche da Marchese che, “ripescato” da mister Novellino, è diventato un pilastro della retroguardia insieme ad Aya, dimostrando esperienza e carattere allo stesso tempo. Recuperato, invece, dall’infortunio Baraye. Qualche sbavatura c’è stata, ma resta comunque la terza difesa più forte di tutta la serie C, dopo quella di Juve Stabia e Virtus Entella. Sul fronte centrocampo, è tornato dall’infermeria Biagianti, che già contro la Leonzio non ha mai fatto mancare il proprio contributo in copertura. Discorso diverso per Lodi, che alterna pasticci e passaggi sbagliati a momenti di lucidità. Un’incostanza che pesa non poco sulla costruzione del gioco. In formissima invece Bucolo e Llama, due veri e propri jolly da giocare in questo finale di stagione. Lode anche a Sarno, ormai tra i titolari: dialoga con le punte, crea pericoli e cambia le partite con una giocata. Su Marotta e Di Piazza si potrebbe scrivere un libro, ma ci fermiamo a qualche osservazione: si impegnano su ogni pallone, ma sprecano troppo sotto porta. Servirebbe più concentrazione. Quella che manca anche a Curiale, nel suo anno decisamente no (4 gol in questa stagione). Infine Brodic e Manneh: a parte qualche imperfezione, sono giovani, corrono e hanno fame da vendere. Fondamentali per i play off. Fisicamente la squadra non preoccupa troppo. I problemi sono in "testa" e vanno risolti il prima possibile: contro Cavese e Rieti non saranno ammessi cali di concentrazione se il Catania vorrà accedere ai play off dal terzo posto.