Riceviamo e pubblichiamno la replica della Dirigente Dott.ssa Brigida Morsellino in merito alle dichiarazioni della professoressa Claudia Urzì, responsabile provinciale USB Scuola Catania, pubblicate sul vostro sito il 7 Ottobre 2021 dal titolo “Ieri scuole chiuse, la Dad non era attivabile anche se…” In merito alle dichiarazioni della professoressa Claudia Urzì, responsabile provinciale USB Scuola Catania, pubblicate sul vostro organo di informazione il 7 Ottobre 2021 dal titolo “Ieri scuole chiuse, la Dad non era attivabile anche se…” la dottoressa Brigida Morsellino, esercitando il proprio diritto di replica, desidera fare alcune precisazioni. “Fermo restando che l’uso del logo della scuola e di una documentazione interna del suddetto istituto - qual è la circolare che nella fattispecie riporta la mia firma - è assolutamente contestabile, ribadisco che quanto scritto nei confronti della presidenza degli istituti “Nautico” e “Ferrarin” - che io rappresento - non è assolutamente vero. Non solo non ho imposto nulla a studenti e docenti ma, per quanto riguarda la Dad, ho consentito ad attivare mercoledì 6 ottobre una procedura che mirava esplicitamente a non perdere contatto con i nostri ragazzi”. Che non fosse intesa come attività formativa vera e propria lo si evince facilmente dal fatto che le assenze dei ragazzi non verranno considerate né ritenute valide dai professori all’interno del registro scolastico sia del “Ferrarin” che del “Duca degli Abruzzi” per il computo delle assenze annuali. “Ragion per cui - prosegue la dottoressa Morsellino - è assolutamente improprio parlare di imposizione da parte della sottoscritta: una dirigente che, in tanti anni di esperienza, si è sempre assunta le proprie responsabilità garantendo costantemente il diritto dei lavoratori e il diritto allo studio dei ragazzi. Mi sono sempre confrontata prima di prendere decisioni importanti come questa e mi rendo perfettamente conto che la didattica a distanza non è quel tipo di scuola che noi consideriamo ideale sotto l’aspetto della relazione, dell’accoglienza e del rapporto umano con gli studenti e con gli insegnanti. Detto questo, va comunque appurato che la DAD - intesa come informazione - è un aspetto che oggi comunque serve e che servirà anche nell’immediato futuro. Non si può tornare indietro: le prassi non vanno cancellate senza demonizzare o enfatizzare nulla”. Per quanto riguarda il riferimento normativo citato dalla dichiarazione da voi pubblicata; “Io credo che non ci siano norme che impediscano la DAD in casi eccezionali come quello dello scorso 6 ottobre - è sempre la dirigente a parlare - d’altro canto l’autonomia gestionale e organizzativa di ciascuna scuola, che comunque tiene sempre conto e considera fermi i dettami normativi dei contesti e degli accordi sindacali, permette di attivare alcune prerogative alle attività didattiche. Noi abbiamo un regolamento ben preciso sull’impiego della DAD che riguarda anche gli aspetti relativi agli orari e al comportamento da tenere per docenti e ragazzi. Credo fermamente che la didattica a distanza non possa essere assolutamente tacciata di inutilità. Detto questo, ribadisco ancora che quanto detto sul mio conto non sia assolutamente veritiero. Reputo inoltre di non aver mai agito contro il diritto allo studio, contro il diritto al lavoro e di non aver mai imposto nulla. Vorrei ricordare a tutti che, durante il periodo di piena emergenza, quando molte altre scuole erano chiuse, questo istituto teneva le porte ben aperte- con tutte le precauzioni possibili e nel pieno rispetto delle normative previste-per i nostri studenti disabili e per i ragazzi che dovevano frequentare i nostri laboratori. Nonostante tutto e tutti, grazie ad una circolare assessoriale e al forte senso del dovere di moltissimi docenti che hanno dato liberamente la propria disponibilità, questa scuola non si è mai fermata”.