Si terrà venerdì 4 febbraio l’ottava edizione premio avente per oggetto il “Giorno della memoria e il giorno del ricordo”. L’iniziativa in programma ha un preciso obiettivo: contrastare qualsiasi forma di indifferenza, dimenticanza e rimozione forzata tipica di chi vuol dimenticare, o semplicemente non ricorda perché non vuole, perché: “non mi tocca personalmente”. Una data di mezzo quella scelta per l’incontro ospitato dal dipartimento di Scienze Umanistiche di piazza Dante per le ore 17,00 nell'aula magna. Ma perché di mezzo? A spiegarcelo è il professor Salvatore Cannizzaro, docente di Geografia Culturale dell'Università di Catania e vice Presidente dell'Ente Regionale per il Diritto allo Studio (l’Ersu), ospite all'interno del format “L'Informazione Raccontata”. “E’ una data a metà strada fra quella del 27 gennaio e quella del 10 febbraio. Questo per ricordare entrambe le ricorrenze, quella della Shoah e quella delle Foibe”. Memoria e ricordo, due celebrazioni importanti a livello nazionale che aiutano tutt’oggi a non ripetere quel che c’è stato e che mai più dovrà accadere. Combattere culturalmente ogni forma di violenza, anche presente, è questo il proposito. "Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha sempre tentato di sopraffare i suoi simili". Proprio lo scorso secolo è stato quello che più di tutti ha causato vittime: dallo sterminio degli armeni, alla persecuzione degli ebrei. Ignorare non si può e non si deve, ed è per questo che venerdì si ricorderà la storia anche attraverso svariati interventi. "Saranno previste delle premiazioni per ospiti di grande spessore culturale tra cui il giornalista e autore Gaetano Savatteri, il compositore Matteo Musumeci e la giovane scrittrice Eleonora Spezzano". Seguirà un riconoscimento previsto per 3 elaborati trattanti proprio il tema delle due ricorrenze in contrasto ad ogni forma di violenza. Trenta gli studenti che hanno aderito al progetto. Al primo classificato andranno mille euro, 700 al secondo e 500 al terzo. Il professor Cannizzaro, in chiusura, avverte: "Bisogna lavorare molto nella formazione, perché sia la scuola che l'università devono poter dar spazio allo studio pedagogico che troppo spesso è stato messo in disparte da quello tecnico". Ignorare i valori della cultura umanistica ci porterebbe praticamente alla deriva, alla mancanza di sensibilità e questo noi non possiamo proprio permettercelo. Il Presidente dell’ERSU di Catania, prof. Mario Cantarella e il vicepresidente, delegato alla Cultura, prof. Salvo Cannizzaro, incontreranno giornalisti ed organi di stampa, mercoledì 2 febbraio alle ore 11,00 nella sede dell’ente di via Etnea, 570 per presentare l'iniziativa.