Gesù muore sotto i proiettili e le bombe della guerra: è l’immagine proposta ai fedeli in questo Triduo pasquale. Nella parrocchia di San Giuseppe in piazza IX aprile a Taormina, questo Venerdì santo è stata mostrata la statua di un Cristo avvolto da tute mimetiche, vittima tra le vittime della guerra in Ucraina. La statua sacra fa parte di un percorso di riflessioni proposto nelle diverse chiese cittadine, tutte racchiuse dal tema “Il tempo delle spine” ideato dal parroco taorminese Carmelo Lupó: "spine di angoscia”, "spine per le donne", "spine di fame", "spine per gli orfani", "spine di tortura", "spine per i profughi", "spine per il creato", "l'attesa tra le spine” sono le tematiche affrontate nelle chiese cittadine. Le spine del Cristo avvolto tra le tute dei soldati uccisi esposto nella parrocchia di San Giuseppe sono spine di sofferenza, che ricordano il filo spinato delle barricate di guerra e la corona posta sul capo di Gesù. La Pasqua di quest’anno, che avrebbe dovuto simboleggiare ripresa, rinascita dopo anni di silenzio e sofferenza a causa della pandemia, è stata dedicata in tutta Italia a nuove riflessioni sul tema della disumanità delle guerre. Le parole pronunciate da Gesù dopo la Resurrezione, “pace a voi”, sembrano risuonare oggi con ancora più forza, l’invito alla pace rivolto all’intera umanità è un grido di speranza che tenta di placare gli orrori di guerre fratricide che spezzano la catena di solidarietà che ci rende umani. Anche Papa Francesco, durante il rito della Via Crucis svoltosi questo venerdì intorno al Colosseo, ha voluto lanciare un messaggio di pace silenzioso e forte, invitando Irina - donna ucraina - e Albina - russa - a portare insieme la croce alla XIII stazione, accompagnate dalle parole pronunciate in croce da Cristo: “Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, una domanda che risuona terribilmente attuale. Non soltanto in Ucraina, ma in tutto il mondo ogni giorno nascono conflitti che aggiungono sempre più nomi alla lista di vittime innocenti della barbarie della guerra. Questa Pasqua è un invito a far tacere le armi, ogni vittima è un cristo, sacrificato per l’inutilità del male. È ancora possibile una rinascita? Sebbene sia il fondamento e il senso della Pasqua, è difficile sperarci ancora tra i rumori e gli orrori della guerra.