Durante l'ultima puntata di "Luci Spente": il format di SicraPress (in onda su Etna Channel canale 199, oltre che sui social) che tratta delle emergenze del territorio e prende in considerazione possibili soluzioni per risollevare la regione, si è discusso dei progetti per la rete ferroviaria (e non solo) di Catania e del problema della cosiddetta classe dominante estrattiva. Ospiti in studio Giovanni Mangano coordinatore regionale di Confedercontribuenti oltre che imprenditore e l'ingegnere Luigi Bosco esperto di prevenzione sismica e già assessore regionale e comunale.
Quali sono i progetti che possono aiutare maggiormente il nostro territorio?
Catania sembra in una crisi irreversibile e in vista delle elezioni si discute dei progetti che potrebbero rimettere in moto l'economia: principalmente del passante ferroviario di Catania, progetto spiegato in maniera approfondita dall'ingegner Bosco in un altro articolo pubblicato da SicraPress qualche giorno fa "Mettiamo mano al passante Catania, subito". Giovanni Mangano commenta: "Si dovrebbe partire da questo, ma ci sono altre opere importanti del passato. Il passante andrebbe fatto non solo per una questione di modernizzazione ma facilita anche i collegamenti. Catania, così come tutta la Sicilia, ha bisogno di snellire il traffico. Sono queste le opere su cui si dovrebbe investire e su questo ogni partito politico che vuole il bene di questa città dovrebbe essere d'accordo".
L'ingegnere Bosco spiega: "Catania ha bisogno di messa in sicurezza dal punto di vista sia sismico che idrogeologico, ma per quello che riguarda il rapporto con la rete ferroviaria italiana, sono due le grandi opere che interessano maggiormente: una è l'interramento Bicocca che darà la possibilità di fare ulteriori lavori di potenziamento all'aeroporto di Catania e portarlo ai massimi livelli per quanto riguarda l'Europa. Mentre l'altro è il passante Catania, in sostanza il tratto del raddoppio della rete ferroviaria che deve essere realizzato da piazza Europa fino ad Acquicella. Il progetto si potrebbe anche espandere tramite un accordo con Rfi e si potrebbe collegare tramite una struttura al coperto la stazione ferroviaria di Catania centrale con la stazione della metropolitana Giovanni XXIII. Ho inoltre proposto un concorso di architettura per la gestione e il riutilizzo delle grandi aree adiacenti al viale Africa. Senza dimenticare il famoso progetto del Ponte sullo Stretto che sarebbe un motore per aiutare a far crescere il turismo e l'agricoltura e darà lo spunto per migliorare anche altre infrastrutture, come dighe, porti ecc. L'80% della popolazione della Sicilia si è concentrato lungo le coste, questo è un dato preoccupante perchè c'è il pericolo concreto di desertificazione antropica del centro che si potrebbe scongiurare solo se si riuscisse a collegarlo tramite un sistema ad alta velocità".
Sono tutti bei progetti che danno speranza alla città di Catania e alla Sicilia in generale, ma una domanda sorge spontanea: chi li porterà fino a Roma dato che al nuovo governo ci sono appena due ministri siciliani?
Giovanni Mangano risponde: "Le ultime elezioni dimostrano che la classe dirigente che abbiamo ha consolidato il suo elettorato. Ci sono un crescente degrado ed incapacità di questa classe dirigente. Se la città vuole crescere dal punto di vista turistico e della mobilità questo progetto ambizioso è fondamentale, ma i fatti dicono che la Sicilia è emarginata rispetto al resto d'Italia anche se il maggior datore di lavoro in Sicilia è il settore pubblico: di conseguenza è possibile che, al contrario di quello che si sente spesso dire, data l'impossibilità di evadere il fisco, noi paghiamo più tasse rispetto alle altre regioni e meriteremmo quindi più aiuti e attenzioni".
Si conclude, poi, parlando del problema che affligge la nostra politica: la classe dominante estrattiva, cioè quella classe che, invece di avere come obiettivo il bene comune, ha come unico scopo la propria sopravvivenza. Per fare ciò deve continuare a soddisfare l'esigenza dei propri "clientes" che continueranno a raccogliere consensi e voti per loro in vista delle prossime elezioni. È possibile cambiare questo sistema di gente influente che passa da un partito all'altro solo per portare voti?
Secondo l'ingegnere Bosco: "Le stagioni autunnali e invernali si prospettano terribili da questo punto di vista e potrebbero segnare il pensiero delle persone, mentre in primavera si potrebbero aprire scenari diversi. Questa terra merita una classe dirigente in grado di fornire le migliori risorse possibili e queste non stanno nè a destra nè a sinistra".
Enzo Orazio Alberelli