L'Informazione Raccontata, format di Sicra Press, dedica un approfondimento al mondo agli autotrasportatori, alle loro condizioni di salute e alla completa mancanza di tutela nei loro confronti, se ne discute con Tania Andreoli e Giuseppe Neri, rispettivamente presidente e vice presidente della Laais (Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani) A chi stanno a cuore le condizioni di salute degli autisti? Giuseppe Neri risponde amaramente: "A nessuno, specialmente alla polizia. Quando entriamo esausti nelle stazioni di servizio le troviamo intasate da stranieri, camion provenienti dall'est Europa che già dalle prime ore serali occupano del tutto i parcheggi che già scarseggiano fortemente qui in Italia e siamo costretti a parcheggiare alla meglio quando abbiamo bisogno di fare anche solo un'ora di pausa. A questo punto intervengono le forze dell'ordine che ci chiedono i documenti, fanno i dovuticontrolli e quando riscontrano delle irregolarità danno tutta la responsabilità agli autisti anzichè di mandare qualcuno a controllare le aziende. L'autista oggi è stressato dagli orari, dai controlli, dallo stato pietoso delle infrastrutture adibite al riposo e i sindacati non vogliono saperne di tutelarci. Abbiamo provato ad andare fino a Roma ma non ci hanno dato retta. Siamo dei soldati mandati al macello."Sulla vicenda di Pietro DeSimone, autista che recentemente ha avuto un incidente (per fortuna non grave) causato appunto dallo stato di stress a cui vengono sottoposti di continuo gli autisti, fa luce Tania Andreoli che spiega: "DeSimone ha pubblicato sui social una sua foto senza denti, diventata simbolo della condizione degli autisti: questa foto non è uno scherzo ed esplica molto bene una delle patologie più frequenti degli autisti: l'odontostomatologia acuta, che non è certo l'unica, sono molto frequenti anche le paradontiti causate dalla cattiva igiene orale e dalla pessima alimentazione, queste possono portare anche a problemi cognitivi, il tutto attribuibile alla pessima rete di infrastrutture italiane adibita al riposo e all'igiene degli autisti. Non c'è nient'altro da commentare: la foto parla da sè e queste non sono nemmeno le uniche patologie. Secondo dati INAIL del 2021, le morti sulla strada degli autisti rappresenta il 45% delle morti complessive, un dato che a livello di costi sociali non può più essere ignorato."Per dare un'idea della gravità della situazione Giuseppe Neri ci spiega: "L'autista inizia il proprio turno lavorativo ed è costretto a seguire delle rigide tabelle di marcia che non contemplano le lunghe file causate da incidenti o da attese per i traghetti. Inoltre, i dipendenti di altri settori, vanno a casa alla fine del turno, questo l'autista non può farlo e nemmeno questa mancanza viene riconosciuta. Secondo un recente studio, lo stile di vita di un autotrasportatore accorcia la durata media della vita di circa un decennio. Ultimamente si parla tanto del progetto del ponte sullo Stretto ma come si fa a valorizzare le infrastrutture se prima non vengono valorizzate le vite delle persone?"Nessuno tutela gli autisti mentre la Laais, che ricordiamo non essere un sindacato, si sta impegnando da più di un anno per far sentire la voce degli autisti. Tania Andreoli chiude facendo un triste confronto tra le condizioni degli autotrasportatori in Italia e nel resto d'Europa: "In Polonia sono presenti delle aree di servizio dedicate esclusivamente agli autisti che, per alleggerire lo stress, mettono a disposizione (a carico dello Stato) addirittura delle palestre e dei nutrizionisti. In Italia invece c'è, al contrario, la tendenza a considerare l'autista come un cafone, un maleducato. Su questo bisogna lavorare tramite la comunicazione e la formazione."La salute degli autisti è sempre più precaria
Enzo Alberelli