Un gruppo che "avrebbe avuto profili di contiguità con il clan Cappello-Bonaccorsi" avvalendosi "del carisma criminale di Santo Aiello, di 63 anni, cognato dei fratelli Vitale e noto esponente della cosca per dirimere le controversie legate al traffico di stupefacenti, ottenere più agevolmente i pagamenti loro 'dovuti' e garantirsi in ogni caso la copertura necessaria al mantenimento dei traffici illeciti". Stiamo parlando dell'operazione Slot machine" della Guardia di Finanza che ha interessato Catania, Siracusa, Palermo e Trapani. Con ramificazioni in Toscana (Figline Valdarno). Una piantagione di oltre millecinquecento metri quadrati di marijuana, capace di produrre quintali di erba con cui inondare le piazze di spaccio. Più di quattrocento chili di droga sequestrataVentuno persone sono state arrestate dai finanzieri dello Scico e dei comandi provinciali di Palermo, Trapani e Siracusa su richiesta della Procura di Catania perché accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, aggravato dall'avere agito con metodo mafioso, detenzione e commercio di stupefacenti, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di munizioni. L'operazione è scattata all'alba. In manette sono finiti Matteo Aiello, di 71 anni; Santo Aiello, di 63; Giampaolo Artimino; di 44; Pietro Artimino, di 51; Nunzio Cacia, di 50; Salvatore Copia, di 53; Brahallan Escobar Buritica Ivan, colombiano, di 30; Salvatore Guarsegna, di 65; Angelo Ottavio Isaia, di 51. Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per Erion Keci, albanese, di 33 anni; Paolo Messina, di 44; Mario Murgo, di 56; Gioeli Carmelo Musumeci, di 41; Ardian Qarri, alias Konstadin Qarri, albanese, di 39, Paolo Raciti, di 52 anni; Giovanni Santoro, di 40; Giuseppe Vernengo, di 69, e dei fratelli Fabio, Franco, Giuseppe e Santo Vitale, rispettivamente di 49, 46, 54 e 59 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Andrea Bonomo e Alessandro La Rosa, si sono ceati due gruppi: il primo, guidato dai fratelli Vitale, che gestiva un rilevante traffico di cocaina, marijuana e hashish e faceva da grossista per altri fornitori, grazie anche alla protezione del clan Cappello garantita dal cognato Santo Aiello, noto esponente del clan.Il secondo invece si dedicava invece alla produzione in una vasta piantagione di cannabis su un terreno di circa 1.500 metri quadrati vicino alla cascata "Oxena" tra Militello in Val di Catania e Grammichele. Dagli accertamenti del nucleo Pef della Guardia di finanza di Catania sarebbe emerso il successivo reimpiego dei proventi illeciti del traffico di stupefacenti in attività commerciali.Peraltro, accogliendo la richiesta della Procura, il gip ha inoltre disposto il sequestro di beni per circa 4 milioni di euro. Il provvedimento riguarda la "Florio Srls" e la "Florio Vincenzo", con sede, rispettivamente, a Tremestieri etneo e Viagrande, esercenti attività di compravendita e noleggio di autovetture; "New Bar Galermo", poi denominato "Caffè in piazza", a Catania; "Vitale Angelo" e "Ortodosso Alessandra Agata", a Catania, esercenti la vendita al dettaglio di alimenti e bevande; 'Vf Point s.r.l.s."e 'Vitale Franco", a Catania, operanti nel settore dei giochi e scommesse; "Elicar S.r.l.s.", a Catania, attiva nella vendita di auto e motoveicoli; "Sk Motor" e "Fazio Gaetano", a Catania, e."Akter Sumaya", a Gravina di Catania, operanti nel commercio di autoveicoli. Sequestrati anche sette fabbricati e sei terreni, ubicati tra Catania, Viagrande e Gravina di Catania; e anche 50 rapporti bancari e postali e depositi intestati o riconducibili agli indagati Giuseppe e Franco Vitale e Vincenzo Florio.Fiumi di droga
I nomi degli arrestati
Due i gruppi in azione
Sequestro beni per oltre 4 milioni