Un sogno che custodiva gelosamente nel cuore, ma adesso che in parte si è realizzato ha deciso di inciderlo sulla sua pelle. Marco Palermo, centrocampista rossazzurro, a Catania è nato e cresciuto e poter festeggiare con la squadra della sua città una promozione che vale una rinascita è stato per lui motivo di grande orgoglio. Il 27enne,ospite a SalaStampa ha svelato i retroscena che l’hanno portato a indossare la maglia del Catania fino ad arrivare alle emozioni inedite della promozione e al tatuaggio a questa dedicato. Cresciuto a pane e calcio Marco Palermo sin da bambino indossa la maglia della sua città, con il pallone tra i piedi gioca per le strade del suo quartiere per poi affinare la tecnica nei settori giovanili del Catania. Cresce, migliora e sogna ad occhi aperti un futuro al Massimino. Qualcosa va storto e l’esperienza con i rossazzurri finisce. Deluso e amareggiato a 13 anni Marco decide di mettere da parte le ambizioni e verosimilmente appendere le scarpette al chiodo: “Giocavo al Catania, poi mi hanno mandato via e per me è stata una delusione troppo grande. Per un anno e mezzo non ho più giocato, quella maglia rappresentava il mio sogno. Grazie a mio papà che mi ha sempre seguito e spronato sono tornato in campo ripartendo dalla San Pio X, li ho vinto il campionato così come l’anno dopo con il Siracusa”. E proprio da Siracusa verosimilmente inizia il tutto, perché in quegli anni conosce il direttore sportivo Antonello Laneri e cattura l’attenzione di quest’ultimo che a distanza di tempo si fa promotore del catanese. “In estate ho visto sui vari siti giornalistici che Laneri sarebbe stato il Ds del Catania e avendolo avuto per tre anni non potevo che sperare - ha dichiarato sorridendo Palermo- ora chiama, ora chiama… e poi finalmente ha chiamato. Ha avuto la mia risposta in trenta secondi”. Un cerchio che si chiude, un riscatto che si è fatto attendere ma che ha superato ogni aspettativa. Una stagione da protagonista, non sempre titolare, ma perennemente decisivo. Marco Palermo, finora, ha messo a segno ben sette reti che per un centrocampista non sono mica male: “Da subito ho detto che avrei voluto dare il massimo, rappresentare la mia città è stata una carica in più -ha commentato Palermo-. Poco conta se da titolare o da subentrato certamente tutti vorrebbero giocare dall’inizio ma il mister fa le sue scelte. Io mi alleno bene in settimana per farmi trovare pronto, poi aver fatto sette gol mi fa vivere questa cosa con più serenità. Prossimo obiettivo? La poule scudetto, è un traguardo che ci siamo già prefissati”. Parlando di futuro invece il centrocampista sorride e alza le spalle, il suo volere traspare facilmente e senza mezzi termini lo ribadisce anche davanti le telecamere: “Io spero di rimanere qui a lungo, non abbiamo avuto ancora modo di parlare con la società ma io vorrei rimanere qui anche il prossimo anno”. Il 19 marzo 2023, con ben sei giornate d’anticipo, è arrivata la matematica promozione in Serie C, il Catania torna tra i professionisti e in città inizia la festa. Tutto è concesso ai tifosi come alla squadra che tra fumogeni e applausi ha attraversato il lungomare in pullman accompagnata da migliaia di sostenitori. Emozioni difficili da riassumere a parole per Marco Palermo: “Da catanese non è facile spiegare le emozioni provate, tra gioia e felicità. Credo che aspettavamo tutti questo momento, questa rinascita è motivo di grande orgoglio per noi e per città intera. È stato un giorno che rimarrà nella storia e anche sulla mia pelle”. Il giocatore mostra fieramente il suo ultimo tatuaggio dedicato proprio all’impresa rossazzurra. Sulla mano destra ha fatto incidere la scritta Melior De Cinere Surgo seguita dalla data del 19 marzo 2023: “Quando ero più piccolo sempre sulla mano destra mi ero fatto tatuare la scritta < Un primo sogno Marco Palermo l’ha realizzato potendo esultare e gioire tra le mura del Massimino davanti alla sua gente e vestendo la maglia della sua città. Il cassetto però è ancora pieno e non ci lascia sbirciare dentro, ma la certezza è che sia tutto a forti tinte rossazzurre. Il sogno rossazzurro, dal suo quartiere al Massimino
Sette reti per Palermo, ma il futuro resta un’incognita
Il sogno Catania inciso sulla pelle