Fin dai primi giorni dal rientro dopo le vacanze estive, sembra che le studentesse e gli studenti del liceo Lombardo Radice, sede centrale di Catania, di via Imperia, non riescano ad avere pace o sentirsi al sicuro al di fuori della propria scuola. All'uscita dell'istituto, infatti, sembra ci sia un ragazzo intorno ai vent'anni, che prova molestare le studentesse, per la maggior parte minorenni.
Il racconto di una studentessa
“Mi ha bloccata mentre andavo verso la macchina di mia madre chiedendomi se conoscessi un gommista lì vicino - racconta una studentessa del quarto anno - dopo di che, mi ha chiesto di tenergli la bici in modo che lui potesse sistemare il freno dicendomi che doveva tornare ad Acireale e mi ha pure invitato a mettere una mano sul sellino e l'altra sul manubrio, mentre le gambe dovevano reggerla dal tubo centrale. Ecco, ricordo che insisteva che la reggessi con entrambe le gambe mentre lui era accovacciato a maneggiare una parte della ruota posteriore. Poi mi ha chiesto più volte di avvicinarmi mentre lui appoggiava la mano al tubo, proprio in mezzo alle mie gambe. Poi insisteva, invitandomi ad avvicinarmi verso di lui e nel contempo voleva con una certa insistenza che avvicinassi sempre tutte e due le gambe e mai solo una. Dopo un po’, sentendomi abbastanza a disagio e intuendo che la vicenda non fosse chiara, mi sono staccata dalla bici, dicendogli che me ne dovevo andare immediatamente….". Questa dunque la testimonianza di una delle ragazze molestate dal maniaco, che in tempo si è accorta delle vere intenzioni del ragazzo.
Occhio alla bicicletta
Questo individuo, che indossa occhiali da sole e mascherina anticovid, finge di avere problemi con la sua bicicletta solo per avvicinarsi e dunque approffittarsi delle ragazze che provano di aiutarlo. In soli tre giorni, sono già cinque le ragazze che hanno riportato la testimonianza di avere avuto a che fare con questo molestatore. E la scuola? Non è ancora chiaro se i membri amministrativi dell'istituto siano a conoscenza di questi avvenimenti, ma una cosa è certa: servirebbero maggiori controlli all'esterno dell'istituto.