Altri 103 lavoratori precari dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” hanno avuto trasformato il contratto da tempo determinato a indeterminato, andando così ad allungare ulteriormente il già folto elenco delle stabilizzazioni effettuate negli ultimi anni.
Per fornire qualche dato, nell’azienda sono stati oltre 700 i lavoratori che hanno detto addio al precariato dal 2017 ad oggi, 625 solo negli ultimi tre anni. La maggior parte di questi hanno potuto usufruire della cosiddetta “stabilizzazione diretta” secondo l’art. 1 comma 268 lett. b) della legge 234/2021 (legge di bilancio 2022) e norme successive, e il relativo protocollo d’intesa assessoriale. Tutte disposizioni volte alla valorizzazione delle professionalità acquisite dal personale che ha prestato servizio anche durante l'emergenza Covid.
E’ successo anche agli ultimi 103 dipendenti che hanno risposto all’avviso in scadenza il 20 ottobre scorso poiché in possesso dei requisiti previsti, tra i quali, oltre ad essere in servizio presso l’azienda con contratto a tempo determinato ottenuto mediante selezione pubblica, l’aver maturato “alle dipendenze di un ente del Servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022”.
La direzione strategica dell’azienda ha voluto così continuare la fase delle stabilizzazioni in conformità alla rideterminazione della dotazione organica, del Piano Integrativo di Attività e Organizzazione e del collegato Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale così come richiesto dell’assessorato regionale della Salute.
Così, con due delibere (la 2234 del 25 ottobre 2023 per il personale dirigente, e la 2344 del 9 novembre 2023 per il personale del comparto), il direttore generale ha disposto la stabilizzazione delle 103 unità.
I vantaggi che queste stabilizzazioni stanno apportando all’azienda sono notevoli ed evidenti: contenimento della spesa, valorizzazione delle professionalità acquisite, rafforzamento strutturale del personale del servizio sanitario regionale oltre che conservazione e consolidamento delle conoscenze e competenze maturate sul campo dal personale interessato.
In questa tornata, in particolare, ad aver superato la procedura di stabilizzazione avviata dall’azienda sono stati 12 dirigenti medici di varie discipline, 1 dirigente biologo e 1 dirigente avvocato mentre per il comparto si tratta di 66 infermieri, 2 infermieri specializzati in pediatria, 3 ostetriche, 12 tecnici sanitari di cui 3 di laboratorio biomedico e 9 di radiologia medica, 1 dietista, 2 collaboratori tecnici professionali, 3 assistenti amministrativi e 10 operatori sociosanitari.