Alfio Franco Vinci
La conquista democratica, perché scaturita dal voto popolare, della maggioranza parlamentare da parte dello schieramento del centro destra, era prevedibile, specie alla luce degli anni da torre di babele che avevano segnato l’Italia.
Che avendo una ampia maggioranza parlamentare, tale schieramento avrebbe formato un Governo ed espresso un Presidente del Consiglio, era altrettanto prevedibile.
Che con tali presupposti il nuovo Governo avrebbe lavorato senza doversi logorare in trattative e compromessi o sotterfugi quotidiani, invece non era stato previsto, almeno dagli sconfitti, che hanno sempre ragionato in termini di ”comunque stiamo in cabina di regia”, più o meno camuffati.
Perché in effetti, mentre la destra era super allenata a stare all’opposizione, ed il centro altrettanto per l’alternanza, la sinistra, nelle sue varie declinazioni, era assolutamente impreparata ad una tale evenienza: e così, invece di oppositori, sono diventati nemici, tanto i politici quanto quelli che a loro si ispirano.
Da qui gli studenti che caricano la polizia (basta guardare i filmati veri), i fantocci raffiguranti la Meloni dati alle fiamme o appesi a testa in giù; e, per finire, almeno per il momento, l’occupazione “manu militari“ delle principali trasmissioni divulgative, che sono diventate delle vere e proprie tribune politiche a senso unico.
L’ultima, in ordine di tempo, un blitz televisivo, in giornata di silenzio pre elettorale, di un famoso giornalista che, senza troppe perifrasi, lanciava l’appello “vota antonio“ ovviamente non per il candidato di area governativa.
Per tornare come sempre all’antica Roma, mi chiedo: "Usque tandem abutere patientia nostra“? Fino a quando abuserete (egregi signori) della nostra pazienza?