Franco Vinci
Alcune sigle , più o meno note, di natura ONG (ASGI, ARCI, ACTION AID, MEDITERANEAN SAVING HUMANS, SPAZI CIRCOLARI, LE CARBET) non tutte italiane, hanno impugnato davanti al TAR del Lazio il Decreto del Governo, che stabiliva la fornitura di 4 motovedette alla Tunisia.
Probabilmente perché i ricorrenti non hanno, ma soprattutto NON DOVREBBERO AVERE “INTERESSE CONCRETO ED ATTUALE“, a impedire l’attività di pattugliamento del canale di Sicilia, concordato fra due Stati Sovrani (Italia e Tunisia), per tentare di limitare il traffico di esseri umani da parte di scafisti, veri e propri criminali senza scrupoli che hanno ricostituito una sorta di tratta dei disperati, schiavi del bisogno e della disperazione; il TAR adito ha respinto il ricorso.
I “MAGNIFICI 7”, tanti sono i ricorrenti, hanno quindi proposto reclamo al Consiglio di Stato, che, probabilmente sconoscendo che nel frattempo la Tunisia ha istituito la propria “ ZONA SAR”, per il salvataggio, il soccorso ed il recupero in mare, riconosciuta sicura a livello internazionale, ha disposto la sospensione dell’invio delle motovedette, in attesa del giudizio di merito.
Un regalo non da poco agli scafisti, ai trafficanti ed ai soccorritori, che, ognuno per la propria quota, ricevono lucro, visibilità, e benemerenza dai mancati controlli in un tratto di mare che, nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, diventa una rotta criminale stellata con un “ tutto esaurito “ da spiaggia dell’Adriatico.
Qualcuno ha parlato di decisione politicamente orientata, poiché in effetti i ricorrenti non sono “né contro interessati, né parti lese, né titolari di interesse diretto, concreto e attuale “.
Un tale sospetto crea inquietudine e perplessità in quanti hanno, come me, ,da sempre ,fiducia nella giustizia, e fa nascere un quesito non da poco;
Se il Mediterraneo non è più, GIUSTAMENTE, MARE NOSTRUM, nemmeno può essere diventato “MARE LORUM”, perché altrimenti qualcosa non sta funzionando correttamente.
Usque tandem abutere patientia nostra?