Franco Vinci
Premesso che sono un garantista, anche se, bello sarebbe che i verdetti arrivassero in tempi rapidi, specie per i reati commessi da politici e pubblici amministratori.
Ciò infatti potrebbe far coincidere le aspettative dei cittadini interessati a sapere la verità sui comportamenti di chi ricopre cariche pubbliche, ed aspira a ricoprirne altre, con i diritti sacrosanti degli imputati di difendersi dalle accuse.
Premesso che l’essere un garantista non fa però di me uno che si astiene perfino dal ragionare sugli accadimenti;
Premesso che lo spettro della “giustizia ad orologeria“, è inconciliabile con i tempi della macchina giudiziaria italiana, troppo lenta e farraginosa per stare al passo con i calendari elettorali, e, soprattutto con l’obbligatorietà dell’azione penale;
Premesso infine che, non fosse altro che per questioni anagrafiche, appartengo al periodo in cui si diceva: “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, devo dire che l’ennesima bufera giudiziaria, questa volta in Liguria, la dice lunga sulla inarrestabile deriva del nostro Paese.
Probabilmente, oltre alla riforma della Giustizia, bisognerebbe mettere seriamente mano ad sfoltitura a zero degli apparati amministrativi che, dovendo auto referenziarsi, complicano la vita ad imprese e cittadini, attraverso l’UCASE (ufficio complicazioni affari semplici) ed alimentano con ciò la corruzione per sè e per i politici.
Fortunatamente la geografia non è faziosa e gli scandali, o presunti tali, spaziano dalla Sicilia, alla Puglia, alla Liguria: i più eclatanti, senza considerare le collusioni col malaffare presente in moltissimi Comuni, oltre agli onnipresenti ladri di polli.
Dei fatti della nostra Regione, e dei relativi Comuni, mi astengo dallo scrivere, perché la penna potrebbe risultare troppo puntuta e graffiante, anche per la “ distanza ravvicinata “.
Ma, che in Puglia la politica pensi di poter condizionare i tempi della Commissione Parlamentare Antimafia, è decisamente inquietante e che dalla Liguria arrivino lezioni di spesa pubblica, è difficile da mandar giù.
Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, auspicava che i fondi del PNRR, venissero prioritariamente assegnati a quelle Regioni (del Nord ) che sanno spenderli, piuttosto che a quelle del Sud.
Poiché, come detto, sono un garantista, ma fino ad un certo punto, vorrei far tornare alla memoria dei lettori che una volta si diceva: ”non c’è fumo senza arrosto“, e in quanto all'arrosto c’è’ sempre chi se lo mangia: come presuntivamente sembrerebbe essere accaduto, leggendo i capi d’accusa.