di Alfio Franco Vinci
Ho letto con grande interesse di apprendimento giuridico e culturale il commento del prof Agatino Cariola sul caso Open Arms & co. contro Matteo Salvini, all’epoca dei fatti Ministro dell’interno ed oggi vice Presidente del Consiglio dei ministri.
Devo dire che le argomentazioni e le logiche deduzioni cui perviene il prof Cariola sono come un faro, alla cui luce e nella cui direzione, dovrebbe navigare a tutto vapore la nave (per restare in tema) della difesa, e mi auguro di vero cuore, a prescindere dalle indubbie capacità che possiede, che l’avv. Giulia Bongiorno abbia la possibilità di leggerle.
Il PM di Palermo di fatto, nel perseguire il presunto colpevole Matteo Salvini, attacca il Governo della Repubblica e pare voglia sovvertire i pilastri del sistema mescolando, con buona pace di Montesquieu, i poteri dello Stato.
In assenza di dottrina avrebbe, il PM palermitano, potuto e dovuto consultare la giurisprudenza, una per tutte la decisione del GIP di Catania sul caso della nave Diciotti, su richiesta della stessa Procura della Repubblica.
Ma tant’è, ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di notorietà e a conquistarsi i “like” dei followers, che si dividono in tre categorie:
Ignoranti, ma colpevolisti a prescindere;
Imbevuti di pseudo cultura civica infarcita di brocardi e citazioni;
Ed infine personaggi in cerca d’autore, meglio se ripescati dal dimenticatoio, con la bava alla bocca e gli occhi iniettati di sangue, come il vecchio dell’assalto ai forni di manzoniana memoria.
Non credo, ed auspico, che non ci sarà bisogno di “ un giudice a Berlino “, basteranno quelli di Palermo ad intimare l’ALT a questa follia.
Questa volta con una appropriata citazione Latina: ”SUTOR NE ULTRA CREPIDAS” (calzolaio limitati a parlare di scarpe).