di Ignazio Fonzo
Karl Marx, ormai quasi desueto, diceva che “La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.”
Se ben guardiamo l’aforisma di Marx (filosofo, economista, politologo, storico, giornalista e politico tedesco) si attaglia perfettamente alle vicende calcistiche catanesi.
La prima tragedia è stato il fallimento del 2021, con le note vicende successive legate all'esperienza (non errata in linea di principio) della Sigi, purtroppo conclusasi anch’essa malamente.
A quel punto scattó il meccanismo, previsto dalle norme vigenti, del bando per la costituzione del nuovo club.
E qui casca l’asino.
Tra i concorrenti prevalse il gruppo Pelligra, che presentò un business plan stratosferico tanto che - bisogna ricordarlo ai catanesi sempre di memoria corta - vi furono manifestazioni sotto Palazzo degli Elefanti con diktat al sindaco dell’epoca: guai se non avesse assegnato la gara agli australiani!
Sono passati solo due anni, dicasi due anni, e sembra essere ritornati indietro nel tempo!
Per somme all’apparenza irrisorie non versate , o non disponibili a versare, gli aussie stanno mandando tutto in malora.
Non sappiamo perché, avranno pure le loro ragioni, per carità.
Ma questa ennesima vicenda, non più come detto tragedia bensì farsa, serva da monito per tutti.
Le squadre di calcio, piaccia o non piaccia, hanno un valore che prescinde dai fattori economici.
Dietro un sodalizio ci sono storia, cultura, territorio, passione, coinvolgimento, appartenenza.
Non è solo, e non può essere, questione economica ed affaristica.
Non sappiamo come finirà, ma se come sembra, non vi sarà spazio per i faraonici programmi promessi e non mantenuti, tutta questa storia serva da monito: non lasciarsi più abbindolare da imbonitori e venditori di fumo !
Meglio un modesto ma coscienzioso gruppo italiano, meglio ancora se legato al territorio e che faccia tesoro degli errori passati e recenti.