Enzo Guarnera*
Il 31 dicembre si fa festa ovunque, nelle famiglie, nei locali e nelle piazze delle città.
Ma non per tutti!
Dopo la mezzanotte tornavo a casa dopo avere atteso il nuovo anno presso alcuni parenti; il freddo era pungente e, sotto un lungo portico, ho visto numerosi miei simili, immobili, dormire sul marciapiede avvolti da coperte.
Per loro l'ultimo giorno dell'anno è uguale agli altri 364.
Mi chiedo: che civiltà è la nostra, dove volgono lo sguardo coloro che rappresentano le nostre istituzioni?
Si organizzano costosi spettacoli pubblici all'insegna del "panem et circenses", ma gli ultimi e i diseredati rimangono invisibili.
Credo si sia affermata una nuova stirpe barbarica che guadagna consensi sempre più ampi, anche se calpesta i diritti fondamentali, i principi di umanità e di giustizia sociale.
La questione morale assume una profondità che mi appare intollerabile, e riguarda tutti noi.
Il nostro Paese è ai primi posti per il livello di corruzione nella vita economica, civile e politica.
Gli scambi di favori per le cariche pubbliche, per le carriere politiche, per i concorsi, specie nel settore universitario e nella sanità, sono una pratica largamente diffusa.
Vigono il familismo, lo spirito di casta, la mafiosità nei comportamenti.
Le risorse pubbliche sono sempre più a vantaggio di interessi privati.
Le varie mafie sono penetrate nel tessuto economico e nelle istituzioni, e molti governanti hanno perduto il "senso dello Stato".
In tale contesto come si può pensare che divenga prioritario risolvere o quantomeno alleviare il disagio dei nostri tanti nostri fratelli
che vivono ai margini, deprivati di tutto?
L' indifferenza e il sonno della coscienza pesano come un macigno.
Non mi rassegno, né lo farò mai!
Invito ciascuno a realizzare, con il nuovo anno appena cominciato, la propria rivoluzione.
*Presidente Associazione Antimafia & Legalità