Niente consegne di cibo a domicilio di domenica e nei giorni festivi, che restano consentite soltanto nei giorni feriali. E’ quanto stabilito da una circolare della Protezione civile regionale, firmata ieri dal capo del dipartimento Calogero Foti, che conferma le misure prese dal governatore Nello Musumeci per Pasqua e Pasquetta per contenere i contagi da Covid-19. Fanno eccezione le farmacie di turno e le edicole, che possono continuare a consegnare a domicilio i farmaci e i prodotti editoriali. Consentito anche il recapito di combustibili per uso domestico e per il riscaldamento. Regole che non ammettono deroga. I sindaci però, per esigenze riscontrate localmente, possono regolamentare in senso restrittivo l’orario di esercizio delle attività commerciali nelle giornate consentite. Prosegue, dunque, la linea dura del governo siciliano che già per Pasqua e Pasquetta aveva generato non poche polemiche. Proprio il cibo d’asporto, come emerso da una indagine della Cgia di Mestre, sta consentendo a 4.499 aziende della Sicilia di ridurre le perdite di fatturato. Per numero di imprese che fanno questo tipo di servizio la Sicilia è terza in Italia, dopo Lombardia ed Emilia Romagna. Limitazioni anche per chi compra nei negozi di abbigliamento per bambini e neonati, che ieri hanno riaperto. Secondo la circolare della Protezione civile regionale, genitori, nonni, parenti o amici che intendano acquistare vestiti per bambini devono recarsi nei negozi da soli e prima di comprare devono prendere tutti gli accorgimenti necessari per evitare eventuali cambi o rese di merce. Inoltre tali spostamenti possono essere effettuati una sola volta al giorno e da un singolo componente del nucleo familiare. Lo stesso vale per l’acquisto dei beni venduti da tutti gli altri negozi che hanno ripreso l’attività. Fonte foto: nanopress.it