Un padre non si stanca mai di combattere per un figlio: è il caso di Nerino Cutuli, padre di Luca - ragazzo affetto da grave disabilità, adrenoleucodistrofia - che continua a denunciare quelle che definisce come delle ingiustizie gravi le cui conseguenze ricadono ingiustamente sulla salute del figlio. A Luca da agosto 2020 è stata riconosciuta dall’Asp l’ADI (assistenza domiciliare integrata) per fare in modo che venissero lui garantite le cure necessarie e le figure competenti in quanto il giovane si trova affetto da una grave disabilità. «Ogni giorno vengono diverse figure, dettate da un calendario - spiega Cutuli - A Luca sono stati riconosciti sei accessi a settimana di fisioterapia, cinque a settimana per l’infermiere, un accesso mensile per il chirurgo e un accesso mensile per il nutrizionista». Ad ottobre, però, cominciano i problemi: «A inizio ottobre vengo a sapere che da giorno 31 Medicasa - società incaricata dall’Asp per prestare questo servizio - ha perso la gara d’appalto e quindi sarebbe subentrata un’altra società. Giorno 1 novembre si è presentata soltanto la figura dell’infermiere, nessuna notizia dal fisioterapista, non sono stato contattato nè dalla nuova società, ne da parte dell’Asp». Le cure di Luca sono quindi ad una battuta d’arresto che non può però permettersi, data la sua condizione, «è un problema non indifferente - tiene a sottolineare Nerino Cutuli - ci sono figure, come il fisioterapista, importantissime per un disabile gravissimo come Luca». Sospendere quindi una terapia aggrava una situazione già allarmante, «si sta creando a Luca un ulteriore danno alla sua salute». Se si può “sorvolare” sull’assenza di alcune figure specifiche, lo stesso non lo si può dire sulla figura del fisioterapista, e come lo stesso Cutuli denuncia tramite i nostri canali «la sospensione della fisioterapia per Luca per 3 giorni significa distruggere il lavoro fatto finora. Che ognuno si assuma quindi le proprie responsabilità, chi ha sbagliato deve pagare». Il padre di Luca si è già mobilitato, scrivendo 27 ottobre al direttore dell’Asp di Catania e chiedendo che il servizio a Luca non venisse interrotto, non ricevendo però risposta e recandosi, nel pomeriggio di oggi, alla stazione dei Carabinieri di San Gregorio di Catania per esporre querela nei confronti dell’Asp. Quello che Cutuli chiede per il figlio è che gli venga garantita la continuità delle cure indispensabili, poichè un’interruzione di servizio inciderebbe pesantemente sulle sue già precarie condizioni di salute. Una cosa è certa: «Noi non finiremo mai di denunciare», per il bene di Luca e di tutti quelli che, troppe volte, sono invisibili.