È un copione che si ripete da anni: protagonista la strada statale 284 Occidentale etnea, arteria che collega i comuni di Randazzo, Maletto, Bronte, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Paternó. Chilometri di strada percorsi quotidianamente da migliaia di automobili che giorno dopo giorno vedono formarsi cumuli di immondizia nelle principali aree di sosta, prevalentemente - allo stato attuale - nel tratto che collega Santa Maria di Licodia e Paternó. È sufficiente percorrere pochi chilometri per rendersi conto del livello di degrado a cui è sottoposta l’area, fondamentale per gli spostamenti di coloro che quotidianamente - per lavoro, turismo - fanno esperienza delle inefficienze di una rete di sorveglianza e prevenzione fantasma. Autori degli atti di inciviltà sono spesso i cittadini del circondario che, pur di sbarazzarsi dell’immondizia prodotta, gettano indiscriminatamente sacchetti su sacchetti nelle aree di sosta senza curarsi di alcuna conseguenza e, quando le “discariche improvvisate” sono sature, danno alle fiamme i rifiuti raccolti per far spazio ad altra inciviltà. Le aree di sosta sono punti fondamentali per gli automobilisti che hanno la necessità di sostare per brevi momenti, ma tale operazione è quasi sempre resa impossibile, costituendo un pericolo non indifferente. Il controllo delle zone dovrebbe appartenere ad Anas, ente proprietario della strada, e ai singoli comuni. Sebbene occasionalmente le carreggiate e le aree di sosta vengano ripulite, quello che manca è un sistema di prevenzione, videosorveglianza e sanzionamento la cui assenza consente ai “furbetti dell’immondizia” di operare in libertà, costituendo per tutti un danno su più livelli, tra cui quello ambientale e paesaggistico. Come riportato nello scorso mese di agosto dal Giornale di Sicilia, un incontro tenutosi nel mese di marzo marzo tra dirigenti Anas, sindaci, consiglieri e funzionari comunali del territorio, era stata stabilita l’installazione di un sistema di videosorveglianza, sistema che però ad oggi risulta non ancora attivo. Sebbene il detto confermi che la speranza sia l’ultima a morire, i cittadini onesti continuano a sperare che il male in questione venga debellato e non più arginato con misure emergenziali. Si continua ad attendere affinché alla fascia pedemontana occidentale etnea venga restituito una volta per tutte il giusto decoro che un territorio inestimabile come quello ai piedi dell’Etna merita. [video width="720" height="480" mp4="https://sicrapress.dev.kubeitalia.it//wp-content/uploads/2022/04/spazzatura-strada-video_1.mp4"][/video]Guarda il video: