Rifiuti al posto della sabbia? Sembrerebbe uno scenario improbabile, eppure non è affatto lontano dalla realtà. La tutela ambientale è un tema all’ordine del giorno su cui si discute con sempre più frequenza, il lavoro su sensibilizzazione e rispetto del paesaggio che ci circonda è un’operazione che diverse istituzioni, aziende e singoli cittadini si impegnano a portare avanti, ma ne stiamo davvero raccogliendo i frutti? Dall’indagine Beach Litter 2022 di Legambiente, e dai dati che ne sono emersi, sembrerebbe di no. La fotografia dello stato di salute delle nostre spiagge ci restituisce un’immagine tutt’altro che ammirevole: delle 53 spiagge appartenenti a 14 regioni analizzate sono stati censiti 44.882 rifiuti in un’area di 271.500 mq e ogni 100 metri sono stati censiti 834 rifiuti. La maggior parte dell’immondizia che popola le spiagge del nostro Paese è fatta di plastica, la regina dei materiali abbandonati sulle coste (84% del totale), nonostante il tentativo di ridurre la produzione e il consumo di questo materiale previsto dall direttiva europea SUP (Single Use Plastics). Dai pezzi in plastica ai fazzoletti in carta, da stoviglie usa e getta a bottiglie e contenitori, rifiuti di ogni tipo vengono quotidianamente gettati in maniera indiscriminata da incivili che, noncuranti del grave danno che tali comportamenti portano al paesaggio e all’ambiente, continuano a far crescere la quantità di rifiuti nella convinzione che il singolo gesto, in fin dei conti, non faccia male a nessuno. L’Europa avverte: per essere considerata in buono stato ambientale una spiaggia non dovrebbe superare la soglia di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri, pertanto il numero registrato dall’ultimo report Legambiente va ben oltre il livello stabilito. L’analisi si fa ancora più drammatica se si punta la lente d’ingrandimento sulla nostra regione. In Sicilia, su un’area di circa 40 mila metri, si trovano 1.187 rifiuti ogni cento metri di arenile (a trovarsi nelle condizioni peggiori è la spiaggia di Romagnolo a Palermo, mentre la “migliore” è la spiaggia di Mazzeo a Taormina), un dato che dovrebbe spingere ad un’azione immediata. Stiamo sommergendo alcune delle spiagge più belle d’Italia sotto una montagna di rifiuti, generando danni su più fronti, da quello ambientale a quello - altrettanto importante - turistico ed economico. Non stiamo forse facendo ancora abbastanza in termini di sensibilizzazione e raccolta differenziata? Sempre più aziende del territorio - come la Siciliana Maceri e Servizi S.r.l, azienda taorminese impegnata nel settore del commercio delle materie prime secondarie da anni dedita al trattamento di materiali in carta e cartone - continuano a dedicare grande attenzione al tema della sensibilizzazione dei singoli, puntano a renderli consapevoli dell’importanza di ogni singolo gesto e insistono sul ruolo fondamentale svolto dalla corretta raccolta differenziata, che può dare un enorme contributo sia nella gestione dei rifiuti che nel riutilizzo di materiali che, altrimenti, finirebbero per deturpare - come sta già succedendo - le nostre bellezze naturali. La strada è però ancora estremamente lunga e complessa, e senza il lavoro in sinergia da parte di tutta la società è difficile - se non impossibile - raccogliere il frutto dell’impegno di chi quotidianamente lavora per un ambiente più pulito. Se una volta era possibile passeggiare per il bagnasciuga raccogliendo conchiglie, oggi ci ritroviamo a contare ad ogni passo i mozziconi di sigaretta, i resti di un pranzo in spiaggia, l’inciviltà dilagante non più tollerabile. Ciascuno di noi è responsabile della tutela dell’ambiente che ci circonda e può fare la propria parte, un rifiuto alla volta.