«Un territorio che non punta sullo sviluppo delle proprie attività commerciali e che non prende a cuore il benessere dei lavoratori è un territorio destinato al fallimento». A sostenere con forza quest'idea è il presidente del movimento Valverde Oltre, Rosario Scandurra, che nei giorni scorsi ha già palesato l'intenzione di candidarsi come sindaco di Valverde alle prossime elezioni, in calendario nel 2023. «Per andare avanti è indispensabile fare progetti concreti che guardino ai reali bisogni della gente», aggiunge determinato il presidente del movimento, che presenterà la sua candidatura venerdì 17 giugno alle 19.30 nel parco ricevimenti di Casalrosato, a Valverde. Sin dalla fondazione del movimento Valverde Oltre Scandurra si è posto l’obiettivo di dar voce alle esigenze dei cittadini che hanno bisogno di ritrovare nella politica un punto di riferimento solido. Per Scandurra al primo posto va la dignità dei lavoratori, che devono essere messi nelle condizioni migliori per poter svolgere serenamente la propria attività. «Se vogliamo fare una stima delle attività commerciali presenti nel territorio valverdese - analizza Scandurra - possiamo contare circa 70 saracinesche attualmente aperte». Se si considerano le condizioni nelle quali tali attività commerciali operano quotidianamente, Scandurra lascia poco spazio all’ottimismo: «In che condizioni versano attualmente le attività commerciali valverdesi? Bisogna ampliare lo spettro d’analisi, perché oltre ad aver subito tutte le difficoltà connesse all’emergenza sanitaria, tali attività subiscono anche una mancata pianificazione e programmazione da parte della politica locale». Non è dunque tutta colpa del Covid e delle difficoltà che ne sono scaturite, difficoltà delle quali lo stesso Scandurra si è fatto portavoce nel corso degli ultimi anni, denunciando le sfide sempre più numerose a cui ristoratori e commercianti sono stati sottoposti pur di non chiudere bottega. Le difficoltà del settore commerciale valverdese sono state dunque acuite dalla situazione pandemica «ma già da prima si viveva un certo disagio, la situazione era già in discesa. Possiamo considerare insomma la pandemia come un fattore aggravante». Il presidente di Valverde Oltre invita poi a focalizzarsi sul problema centrale che, a suo avviso, deve essere preso in seria considerazione per non lasciare che il tessuto economico dell’area collassi definitivamente: «É sufficiente pensare che a Valverde non abbiamo più nemmeno uno sportello bancario, cosa inconcepibile in un paese di quasi 9mila abitanti. Questo è un segnale d’allarme estremamente importante, penso che qualora nel territorio avessimo avuto un tessuto economico più solido l'istituto bancario ci avrebbe pensato più volte prima di ‘fuggire via’. Insomma, c’è ancora tanto lavoro da fare, ma lo dobbiamo a Valverde e a tutti i valverdesi». Scandurra chiarisce poi che i bisogni del territorio non possono essere ascoltati se non vengono prima messe in campo le adeguate personalità e competenze. Andare ‘oltre’ è per il presidente del movimento non uno slogan, ma un obiettivo concreto, significa guardare oltre le difficoltà di un territorio e aiutarlo a rialzarsi, valorizzandone i punti di forza e le unicità. Cosa sarebbe allora necessario fare per risollevarle e sostenere il tessuto commerciale del territorio? «Innanzitutto creare delle attrazioni che possano fare avvicinare più gente possibile a Valverde. Dobbiamo sfruttare le risorse del territorio - precisa Rosario Scandurra - come il nostro magnifico Santuario (uno dei santuari più antichi d’Europa risalente al 1040, che fra 18 anni compirà mille anni, ndr)». Per Scandurra progettualità politica, attività commerciali e turismo sono elementi strettamente collegati fra loro, e lo sviluppo dell’uno significa anche lo sviluppo dell’altro: «A Valverde possediamo tanti luoghi d’attrazione che, se sfruttati al meglio, potrebbero soltanto portare a uno sviluppo per tutti. Insomma, si potrebbe ad esempio sfruttare il turismo religioso diversamente rispetto quanto non si stia facendo adesso, dobbiamo sbloccare la situazione nella quale ci troviamo. Dobbiamo sfruttare tutte le attività culturali in generale, così da creare una sinergia, una sorta di rete e in modo tale che da questa possano beneficiare di conseguenza tutte le attività del territorio». Nel fare una disamina dell’attuale situazione del comune valverdese, ci si chiede cosa sia mancato finora e cosa sia d’obbligo fare per migliorare la situazione attuale, e per Scandurra la seria programmazione politica è al primo posto se si desidera puntare ad un reale sviluppo del territorio, «una comunità come Valverde ha bisogno di un vero piano di sviluppo economico, e naturalmente affinché questo avvenga bisogna dotarsi delle giuste competenze, dobbiamo mettere in campo ‘addetti ai lavori’ che pensino al bene della comunità».