Quando si parla di lavoro ed opportunità per i giovani la Sicilia sembra una «terra maledetta» così è stata denominata dall'avvocato Dario Riccioli che ha espresso il suo parere sulla difficoltà di trovare lavoro in Sicilia. Sono più di 15 mila infatti le persone registrate dall'Instat che annualmente decidono di abbandonare la Sicilia, terra che di conseguenza, si sta desertificando aumentando velocemente il tasso di mortalità contro quello di natalità. I dati sono preoccupanti ma ad aumentare le incertezze sono i politici che, soprattuto in occasione delle elezioni amministrative e comunali per la città di Catania, non hanno mai accennato a degli interventi seri per incrementare le opportunità di lavoro soprattuto per i più giovani. Cade a pennello poi la notizia dell'istallazione di un banner pubblicitario di easy jet all'aeroporto di Palermo che recita il famoso detto "Cu nesci arrinesce". Insomma, tutto e tutti da questa regione sembrano quasi incitare e spingere i giovani a partire, a trovare fortuna altrove abbandonando la loro terra senza dargli l'opportunità di credere nella ricchezza della propria terra. «Una buona amministrazione pubblica, quando sprovvista di fondi non può autonomamente creare posti di lavoro, ma può riuscire a dare spazio alla creatività degli imprenditori ed invogliarli ad investire nelle opere pubbliche e nella creazione di nuovi posti di lavoro». Una sinergia tra pubblico e privato dunque sembra essere la chiave per sbloccare nuove opportunità lavorative. «Pensando a Ross Pelligra» aggiunge Riccioli, «quando l'interesse di un imprenditore incontra l'interesse pubblico, perchè non assecondarlo?»Otre a una sinergia tra pubblico e privato, l'avvocato pensa anche a un progetto che potrebbe offrire molte opportunità lavorative. «Creare un che parta da piazza Mancini Battaglia ed arrivi fino all'oasi del Simeto». Un progetto ambizioso che in 20 km di costa potrebbe sbloccare nuovi posti di lavoro.Parlando invece del , Riccioli è deciso: «Il comune di Catania deve istituire dei bandi per lavori socialmente utili così da coinvolgere i tanti cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza». Spesso i giovani finito il liceo, si trasferiscono al nord o all'estero, non solo per la maggiore sicurezza di trovare lavoro ma anche e soprattuto per l'offerta culturale e didattica che le università possono offrire. Il comune di Catania, sostiene Riccioli, potrebbe intervenire anche in questo caso. Come? «Creando dei collegamenti con altre università italiane importando, dove possibile, metodi didattici alternativi ed istituire delle incentivando in questo modo i ragazzi a rimanere nella propria città». Il discorso dell'avvocato Riccioli non fa una piega, i presupposti per creare nuovi posti di lavoro ci sono e le alternative proposte sono semplici e fattibili poiché rispecchiano un iter conforme al sistema socioeconomico Italiano. Se il percorso sembra così semplice perchè allora nessuno parla ancora di lavoro ed opportunità?Anche in questo caso l'avvocato Riccioli sembra avere chiara la situazione: «La Sicilia è una terra maledetta, attanagliata da una politica di slogan che ispira a mantenere uno ». La visione dell'avvocato rimanda infatti a una politica clientelare che marcia ancora sulle periferie e sulle necessità dei cittadini per sfruttarle, nei momenti propizi, come bacini di voto. Come spezzare questo legame corrotto? «bisogna iniziare un moto di ribellione che parta da un voto libero: promuovere cioè chi ha davvero voglia di scommettere sulla Sicilia» In origine, sostiene Riccioli, bisognerebbe invertire la logica attuale della politica che parte dagli slogan e non più dai programmi. Alla luce della situazione, sopratutto nella città di Catania, sembra infatti scontato che l'interesse dei politici non è il bene comune ma la quantità d voti che possono accumulare. Infine, una maggiore autonomia da Roma è ciò a cui Riccioli auspicherebbe, data la difficoltà burocratica che richiede continue autorizzazioni dalla capitale per la costruzione di nuove infrastrutture a Catania.Le soluzioni per rallentare il processo di desertificazione della Sicilia, ci sono. Bisogna trovare chi è davvero disposto a scommettere sul territorio ed iniziare a lavorare. Le proposte dell'avvocato Riccioli
water front
reddito di cittadinanzaFinito il liceo i giovani scappano dalla Sicilia
borse di studio da sviluppare in collaborazione con le impreseTra il dire e il fare... c'è di mezzo il mare
stato di bisogno