Aria di passione, di sport e speranza, per i giovani calciatori delle formazioni under 19 delle due squadre catanesi, che con quello che è stato un vero e proprio stage, si sono messi in mostra, in una giornata che consacrava la neonata collaborazione tra le due società: Imesi Atletico Catania 1994 e Real Catania.
Le possibilità per i giovani calciatori siciliani e catanesi, di mettere in mostra il proprio talento non sono tantissime, in un calcio sempre più tecnico, infatti, con la maggioranza degli impianti in condizioni precarie (Zia Lisa è un pianto...), non è mai facile, farsi notare dalle realtà che potrebbero dare una svolta a quello che è il sogno di diventare dei professionisti.
Anche i "progetti", intesi come programmazioni che puntino al lungo termine scarseggiano tra le squadre, e proprio per questi motivi, una realtà solida e attenta ai giovani come il Real Catania che è già centro tecnico del Monza e una delle due società catanesi ad avere una squadra in under17 Élite, non poteva che affidarsi a una società in salute e che mira a essere protagonista nel campionato di Eccellenza, dando sopratutto spazio e valore ai giovani.
A dimostrazione di questo, le parole del neo tecnico della formazione atletista che affronterà il campionato da neopromossa, Vittorio Jemma, che afferma di non fare giocare i giovani per motivi regolamentari, (è previsto infatti, l'obbligo d'impiego di un numero stabilito dei cosiddetti "under") ma per opportunità, che va data a chi merita di giocare. Ne sono testimoni le precedenti stagioni in cui, tanti giovanissimi calciatori hanno ben figurato nelle formazioni allenate dal tecnico palermitano, di grande esperienza nella categoria.
Idee condivise con il direttore sportivo dell’Imesi Atletico Catania 1994, Damiano Proto, che racconta, di questa partnership nata prima di tutto, per il rapporto di profonda stima con il direttore tecnico del Real Catania Giovanni Garofalo, che si è detto anch'esso entusiasta di dare un probabile sbocco ai suoi giocatori, e spiega come, le due squadre resteranno divise per quanto riguarda i campionati juniores, ma che daranno la possibilità di attingere in via prioritaria ad alcuni dei giocatori che meriteranno l'agognato "salto di qualità". Il tutto, aggiunge il direttore Proto, nell'attesa di sapere quale sarà il campo di casa, per la prossima stagione.
C'è speranza dunque, per i giovani sportivi catanesi e in particolar modo per quelli appassionati di calcio, poiché nonostante tutte le avversità e un allontanamento progressivo dalle attività fisiche dovute a una vita sempre più "digitalizzata", ci sono ancora realtà serie e attive, che fanno venir voglia ai giovani di vivere i valori dello sport, mettendo da parte il proprio smartphone e mettendosi in gioco, con le proprie abilità.
Rosario Cardillo