Giuseppe Guglielmino*
Ieri a Catania, al viale Vittorio Veneto dopo l'incrocio con via Gabriele D'Annunzio e via Giacomo Leopardi, un operaio di 44 anni (un padre di famiglia) di una ditta privata che stava smontando le luminarie natalizie, è precipitato al suolo trascinato dal crollo del palo dell'illuminazione pubblica dove aveva appoggiato una lunga scala metallica.
Trasporto dal 118 al Policlinico, le condizioni dell'operaio, fortunatamente, non sono apparse gravi (fratture delle costole e degli zigomi).
Al momento non conosciamo esattamente le condizioni contrattuali dell'operaio precipitato, ma possiamo, purtroppo, dire che si continua a subire il lavoro senza alcuna tutela dagli "infortuni" - spesso anche mortali, che, dal dato nazionale aggiornato al 10 gennaio dalla rete online "Morti di lavoro", nel 2025 sono già 10.
Il ricatto dei datori di lavoro si esercita mantenendo, con la complicità delle istituzioni politiche e spesso per la poca incisività delle sigle sindacali concertative, uno stato sociale delle classi subalterne sul filo della povertà , esposte al ricatto, che inevitabilmente costringe le lavoratrici e i lavoratore ad accettare qualsiasi condizione di pericolo per ottenere dei "soldi" che gli consentano di sopravvivere al sistema repressivo economico neoliberista.
*operaio edile, militante della Federazione del Sociale USB Catania