di Alfio Franco Vinci
I commenti al saluto che Elon Musk ha indirizzato ai sostenitori di Donald Trump, mi hanno riportato agli anni bui della Santa Inquisizione e alla caccia alle streghe; ma mi hanno anche riportato alla mia gioventù.
Qualcosa come 51 anni fa, per quasi tre anni, lavorai a scavalco a Napoli il venerdì ed il sabato (allora si lavorava anche il sabato) di ogni settimana.
Partivo da Catania con il “postale” del giovedì sera e, dall’aeroporto di Capodichino, me ne andavo dritto in albergo in piazza Plebiscito.
Il venerdì mattina, di buon ora percorrevo a piedi via “TOLEDO“, come tuttora i napoletani chiamano via Roma, che costeggia i famigerati “quartieri spagnoli“.
Seduti davanti ai bassi, accadeva spesso di vedere giovani sfaccendati che salutavano pittorescamente le belle ragazze, mimando il gesto di consegnare ad esse il loro cuore.
Portavano la mano destra sul petto all’altezza del cuore e poi la sollevavano di scatto stendendo il braccio in direzione della bella figliola.
Tale gestualità è stata ripresa da una importante maison di profumi, che ambienta la sua pubblicità nella zona marinara di Napoli, come gesto d’amore rivolto alla propria innamorata.
E tale è, almeno da oltre 50 anni.
Ecco, Elon Musk lo ha indirizzato a quanti sostengono Trump, e quindi lui stesso, come istintivo gesto d’amore.
Questo Amarcord per dire cosa? Non si può confondere una gestualità divenuta Cult col saluto nazi/fascista.
Significa riuscire a vedere una sola cosa.
È molto più “nazista”, a prescindere dal colore della casacca che si indossa sostenere i movimenti palestinesi, che vogliono lo sterminio degli ebrei, e che hanno fatto “rifiorire l’antisemitismo” in tutta Europa.
E quindi pensiamo bene prima di abboccare a interpretazioni suggestive.
A proposito di “ha un’unica visione…”, diceva San Tommaso D’Aquino, “ doctor humanitatis”:
“CAVE HOMINEM UNIUS LIBRI”.
Ma, come sempre, o la Storia non è una buona maestra, o noi siamo alunni distratti, o peggio, molti sono i famosi sordi che non vogliono sentire.