Spesso si dice che fare calcio a Catania sia complicato e difficile. Indubbiamente la piazza è esigente, appassionata e pretende il massimo da chi dirige la società e da ogni singola componente, ovviamente in primis lo staff tecnico e i calciatori.
Si deve ricordare che quando, nel 2022, dopo il fallimento del Club Calcio CATANIA 1946 si diede luogo, col bando pubblico, alla scelta del nuovo sodalizio, sarebbe dovuto ripartire dalla serie D, si presentarono diverse offerte, ma quella del gruppo australiano attuale proprietario dell’FC Catania fu ritenuta a priori l’offerta migliore, tanto che vi furono pubbliche manifestazioni di piazza a favore del gruppo Pelligra, da addirittura sostenere che la mancata assegnazione del titolo all’F. C. Catania avrebbe determinato gravi reazioni nei confronti dell’amministrazione comunale che non si fosse adeguata ai desiderata dei tifosi.
Oggi assistiamo a severe critiche della stessa tifoseria alla gestione del club etneo, poiché negli ultimi due anni di serie C le grandi aspettative che si riponevano nel futuro del sodalizio calcistico non sono state per niente soddisfatte ed indubbiamente vi sono delle responsabilità dirigenziali che sono sotto gli occhi di tutti : sostenere però, come da qualche parte si fa, che l’ambiente sia troppo condizionante è una tesi non facilmente sostenibile.
Infatti da un altro punto di vista c’è una società calcistica o meglio di futsal, la Meta Catania che, mirabilmente diretta da una dirigenza di estrazione locale, ha mietuto successi su successi, uno scudetto, una Supercoppa italiana, una splendida partecipazione alla Champions league, giocatori in pianta stabile in nazionale e per giunta catanesi doc, stranieri che non lesinano impegno e si fanno in quattro per i colori rossoazzurri.
Certo il calcio a 5 è uno sport diverso dal calcio, vi sono meno interessi, ma non si può dubitare che abbia un seguito, specialmente in città, notevole, un’attenzione nazionale anche televisiva, ove spesso anzi quasi sempre viene esaltata la lungimiranza della dirigenza della Meta Catania, lo spessore tecnico e tutto quello che gira intorno a questo piccolo fenomeno anche mediatico.
E allora non sarebbe il caso che si prendesse esempio da questa realtà e ci si comportasse, nella gestione del massimo sodalizio calcistico catanese, con gli stessi metodi? Probabilmente si vedrebbero risultati di gran lunga migliori di quelli mediocri attuali.