L’allarme Coronavirus ha creato trambusto anche nel mondo dello sport. Gli Europei di calcio, in programma quest’estate, nel 2020, si giocheranno nel 2021, dall’11 giugno all’11 luglio. Ad annunciarlo è la Uefa con un comunicato ufficiale, nel quale ha deciso di rinviare di un anno la manifestazione, che sarebbe dovuta cominciare il prossimo 12 giugno con la prima partita tra Italia e Turchia. Decisione difficile ma necessaria, voluta dall’Uefa con l’Eca (l'Associazione dei Club Europei), la European Leagues e le 55 federazioni associate. Nessuna novità, invece, sui Giochi Olimpici Tokyo 2020, che almeno per ora restano confermati. In Italia, fino al 3 aprile come da dpcm del 10 marzo, restano sospese tutte le manifestazioni sportive, compresi i campionati di calcio professionistici e dilettantistici. Sospensione che sarebbe stata inevitabile anche senza il decreto del governo considerato che alcuni giocatori della Serie A sono rimasti colpiti dal Covid-19. L’ultimo è Blaise Matuidi, centrocampista della Juventus, che si aggiunge al compagno di squadra Daniele Rugani, ai giocatori della Sampdoria Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, Depaoli e Bereszynsky e i tesserati della Fiorentina Vlahovic, Cutrone e Pezzella. Campionati che, salvo cambiamenti, dovrebbero riprendere sabato 4 aprile e proseguire fino al 30 giugno. E’ questa la data fissata da Gravina, presidente della Figc, per la conclusione delle competizioni. Il 30 giugno scadono contratti, assicurazioni e licenze. Finisce, cioè, l’anno calcistico e andare oltre significherebbe introdurre modifiche regolamentari del tutto eccezionali. “Anche se ricominciamo a maggio, in due mesi portiamo tutto a termine” – ha dichiarato Gravina. Bocciata, dunque, l’idea dei play off in Serie A, che qualcuno aveva ipotizzato. Stessa sorte tocca alla Serie C. Le gare rinviate fino al 3 aprile saranno infatti recuperate entro giugno con turni infrasettimanali. Lo slittamento del campionato comporterebbe alle società costi che non possono permettersi. Da qui la decisione di terminare tutto entro giugno per poi disputare play off e play out. Restando dalle nostre parti, il Catania resta a casa ma le novità non mancano mai. Il club etneo non ha infatti pagato gli stipendi di gennaio e febbraio ai propri tesserati entro il termine del 16 marzo, chiedendo alla Figc la sospensione degli adempimenti. Motivo? La chiusura di tutte le attività commerciali di Torre del Grifo, che rende impossibile un guadagno sufficiente da poter provvedere ai pagamenti. Adesso il Catania rischia due punti di penalizzazione. Una vicenda che si aggiunge alle dimissioni di qualche giorno fa del presidente Davide Franco che ha comportato il decadimento di tutto il Cda, compreso l’amministratore delegato Di Natale (in itinere le nuove nomine). Abbandono che arriva come un fulmine a ciel sereno, anche se tutto fa pensare che c’entri la trattativa sulla cessione del club. Fonte foto: rivistaundici.com