Da oltre una settimana gli studenti dell'università di Catania non parlano d'altro: la volontà dell'Ateneo di introdurre il cosiddetto "salta-appello". Una mossa azzardata, secondo la maggior parte degli studenti, che ha provocato un moto di dissenso unanime.
Il salta-appello e la protesta in piazza Università
Il salta-appello sta a significare principalmente la volontà di eliminare gli appelli per il recupero delle materie degli anni precedenti, escludere gli studenti regolari alla sessione straordinaria che viene realizzata nel periodo fra marzo e maggio e di ridurre praticamente le solite due date (gli appelli) presenti ad ogni sessione per poter dare l'esame, ad una sola. Quindi, se uno studente non supererà l'esame al primo appello, gli verrà negata la possibilità di poterlo ripetere nell'appello successivo. Conseguentemente, gli studenti hanno deciso di ribellarsi rispetto a quanto è stato deciso dall'ateneo: sui social è scoppiata una vera protesta, con pubblicazioni che attestavano questa proposta: centinaia e centinaia di commenti contro tale disposizione. Si è perfino svolta lo scorso mercoledì pomeriggio a Piazza Università, una manifestazione contro il salta-appello dove hanno partecipato centinaia di studenti provenienti da tutte le facoltà dell'Università di Catania. La folla occupava l'intera piazza: alcuni studenti mostravano cartelloni contenenti frasi-effetto, altri utilizzavano i megafoni enfatizzando la loro contrarietà a tale proposta, vista infatti come "incomprensibile ed insensata". Durante la manifestazione è avvenuta la raccolta firme da parte di tutti gli studenti, per cercare di bloccare questa proposta e lasciare il solito numero di appelli disponibili.
Poche ore fa, tutti gli studenti dell'ateneo hanno ricevuto un'inaspettata e-mail da parte del rettore Francesco Priolo. Inaspettata perché in questa lettera il rettore si è aperto agli studenti in una maniera mai avvenuta prima, affermando di stare dalla parte degli studenti e che essi possono contare nel suo sostegno. La lettera comincia proprio così: "Care Studentesse, cari Studenti, ho sempre avuto con voi un rapporto aperto e sincero, voi rappresentate davvero la ragione per cui ho voluto assumermi una responsabilità tanto grande in un momento storico ancora difficile". Il rettore ha incontrato i rappresentanti degli studenti in seno al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione. Afferma di aver sospeso l'iter di approvazione per prenderne visione con più attenzione. Inoltre, afferma la volontà di mantenere il numero degli appelli previsti normalmente, ovvero 10, in quanto è in assoluto il più alto d'Italia: infatti tale proposta aveva come uno degli obiettivi, quella di diminuire di poco il numero degli appelli per conformarsi alle università delle altre regioni italiane. Nonostante ciò, la sua volontà è quella di appoggiare gli studenti. Infatti nel corso della lettera ha ricordato alcune delle misure prese in atto volte a migliorare la vita universitaria, come abbonamenti per i trasporti pubblici, corsi di lingue straniere gratuiti e molto altro. Questa lettera ha suscitato meraviglia agli occhi degli studenti in merito all'inclusione sociale presente da parte del rettore, dando la sensazione di far parte di una comunità, che è l'Ateneo. Conclude infatti la lettera dicendo: "Vi chiedo di avere fiducia: il nostro obiettivo è davvero quello di permettervi di coronare i vostri sogni. Siate, quindi, sempre orgogliosi del vostro Ateneo, della sua storia e di tutto quanto stiamo costruendo insieme".
La dichiarazione del senatore accademico
Tra le varie figure presenti durante la manifestazione di mercoledì scorso c'era il senatore accademico della facoltà di Giurisprudenza, Giuseppe Trovato. "E' stata una delle più importanti manifestazioni nella storia dell'università di Catania", sostiene dopo aver appunto partecipato: un momento di condivisione e soprattutto di unità della comunità universitaria. "Penso che le modifiche proposte dalla commissione siano modifiche assolutamente peggiorative per gli studenti universitari", così afferma riguardo la presente situazione. Questa scelta rallenta il percorso degli studenti, rallenta l'accesso al mondo del lavoro e "crea ulteriori ostacoli a conseguire quel titolo all'interno del nostro territorio dopo aver speso energie e anche risorse economiche da parte di tutti gli studenti che hanno scelto di seguire l'Ateneo di Catania". Il senatore pensa che dietro queste scelte ci sta l'idea della commissione didattica e dei docenti che meno appelli potrebbero garantire allo studente di poter frequetare meglio il ciclo delle lezioni e poter sostenere gli esami in tempo. Questa lettera, dice Trovato, è un punto di non ritorno sulla questione e che quindi qualsiasi situazione peggiorativa presente adesso significherebbe lo stesso rettore che "decide di sbugiardare se stesso così come tutto l'Ateneo riguardo tutto quello che ha comunicato". Il rettore comunica quindi che i punti sugli appelli non verranno toccati in senso peggiorativo se non introducendo appelli e introducendo agevolazioni "una di queste, sicuramente, la nostra battaglia sull'introduzione della didattica a distanza". Riguardo la manifestazione che avrebbe dovuto svolgersi tra poche ore, il senatore afferma che la manifestazione è stata rinviata e si creeranno momenti di confronto tra tutti gli studenti volti a "sensibilizzare e soprattutto a condividere le idee e le impressioni sul futuro del nostro Ateneo".
Martina Caligiore