La festa della città nella festa del calcio. Sintesi di quanto accaduto al Massimino, per una partita che non contava nulla sotto il profilo dei numeri. Il Catania regola il Santa Maria Cilento 2-0 (Sarao nel primo tempo, Rapisarda nel secondo) nell'ultima gara interna della stagione di Serie D (domenica chiusura a Trapani); ma la vera spettacolare partita si è giocata sulle tribune, con l'entusiasmo coinvolgente delle curve, roba da far venire i brividi agli stessi 22 mila tifosi, protagonisti come non mai della serata dalle forti emozioni a tinte rosso e azzurre. Fuochi d'artificio meravigliosi, luci e colori da palcoscenici superiori. Ross Pelligra felice, quasi incredulo davanti alle coreografie dei tifosi della nord; per due ore e mezza (compresa la premiazione a fine gara con tutti i protagonisti di questa trionfale cavalcata, presentata da Giuseppe Di Stefano e Noemi Moschitta) è stata festa grande. "Come grande sarà lo sforzo economico per allestire un Catania competitivo per la nuova stagione di Serie C, in settimana stabiliremo il budget; la Serie B? E' nelle nostre ambizioni...", promette un raggiante Pelligra ai colleghi che lo intervistano sul prato del Massimino. Applausi e cori per tutti: gli elogi e le strette di mano sono per Giovanni Ferraro, Ciccio Lodi e Vincenzo Grella su tutti. E selfie a non finire. I video diventano virali. Catania almeno per una notte dimentica i propri guai. Dimentica di avere a che fare (da tempo) con una politica poco credibile (a proposito di politica, in tribuna un felicissimo Sergio Parisi teneva quasi per mano il presidente del Senato, Ignazio La Russa), i numerosi fallimenti, le inchieste della Procura e le varie emergenze del territorio, a partire dalla mancanza di visione per i giovani in cerca di futuro in questa terra. Il calcio è riuscito a dare una scossa al torpore della città. La città saprà recepire? E saprà restare al passo con l’ambiziosa società calcistica di Ross Pelligra? Nella foto un folto gruppo di giornalisti