di Alfio Franco Vinci Il preannunciato NO del prof. Giuseppe Conte all’aumento dei fondi destinati alla DIFESA (non alla guerra), secondo me non preoccupa abbastanza.Non vorrei che, dietro un rifiuto aprioristico dell’uso della forza, anche a scopo di difesa, si celasse una protezione ad oltranza di provvedimenti, che per i 5 stelle rappresentano un serbatoio di voti, quali ad esempio monopattini etc.il prof Draghi , infatti,ha già dichiarato che, per recuperare l’occorrente a rimpolpare il bilancio della difesa, bisognerà ritagliare qualcosa proprio in quella direzione.Siamo di fronte ad anticipazioni di voto, che vanno contro il naturale istinto di sopravvivenza di un popolo, che trova rango di norma non solo nel diritto internazionale, ma anche nel diritto naturale, o giusnaturismo, fin dai tempi dei primi filosofi come Cicerone, San Tommaso, Grozio e Radbruch, che pur riferendosi alla difesa individuale, in essa, a maggior ragione comprendevano quella collettiva.E siamo di fronte, ancora una volta alla negazione della realtà;Che l’Unione Europea fosse una Entità inesistente sul piano geo politico, anche per mancanza di strumenti di difesa comuni, nonostante alcuni negazionisti di casa nostra, è finalmente emerso e si sta tentando di porVi rimedio, creando una forza di intervento rapido di 5.000 uomini; come dire “ vai avanti tu che a me mi vien da ridere “.Che l’Europa fosse solo un “volemose bene” di interessi contrapposti, con l’etichetta di “globalizzazione” è emerso anche nell’ultimo mese in materia di sanzioni alla Russia, con accordi non del tutto raggiunti in zona Cesarini.Ma torniamo agli stanziamenti per la difesa, che dovrebbero passare da 26 a 38 miliardi di euro per poter avere un “ forza” decente in caso di attacco (così come sta facendo la Francia), anche perché, nonostante la globalizzazione, inesistente sul piano militare, si arriva sempre al punto di:” ognuno per se e Dio per tutti”Secondo fonti autorevoli, nella malaugurata ipotesi di aggressione, l’Italia da sola, sic stantibus rebus, è in grado di resistere da 36 a 48 ore.Ma vediamo perché:Le forze armate italiane, tutte insieme, oscillano fra 98.000 e 100.000 uomini.Per dirigere questa risicata forza ci sono ben 480 generali (uno ogni 200 uomini), di cui 69 generali di Corpo d’armata.Peccato che i corpi d’armata siano solo 5 ed 1 solo operativo , quello del comando delle forze operative terrestri.Il 5^ ed il 4^ Corpo d’armata, quelli di stanza rispettivamente a Vittorio Veneto ed a Bolzano, che garantivano la tenuta dei confini nord orientali, sono fra quelli “ virtuali”Le decine di caserme di cui era costellato tutto l’arco alpino e le regioni confinarie,sono chiuse ed in abbandono da anni.Il tanto sbandierato “ esercito di professionisti “ è rimasto un sogno nel cassetto, e la realtà che i nostri corpi di Élite, che pure abbiamo ( Folgore, Col Moschin,San Marco; hanno in tutto 4.000 uomini , quasi sempre in missione all’estero.Alla luce di ciò che sta accadendo, in Europa, DENTRO CASA NOSTRA,la posizione di quanti non credono sia il caso di potenziare un po’ le forze armate,turba e preoccupa.Aumentare la consistenza dell’esercito non significa essere guerrafondai, anzi , esattamente il contrario, perché un esercito forte, di una Nazione autorevole scoraggia i “ malintenzionati “.Ancora una volta avevano ragione i Latini:” si vis pacem para bellum”