Piero Santonastaso *
Omicidio colposo plurimo: è l’ipotesi di reato per il quale la procura di Termini Imerese ha indagato Nicola Di Salvo, il titolare superstite della Quadrifoglio group, ditta per cui lavoravano 4 delle 5 vittime della strage di Casteldaccia. Quadrifoglio operava in subappalto per conto della Tek di San Cipirello, alla quale Amap aveva affidato i lavori al termine di una gara. Anche Quadrifoglio aveva partecipato, offrendo però un ribasso del 6%, stracciato all’apertura delle buste da quello di Tek, che aveva sparato un -17%, salvo poi subappaltare a Quadrifoglio. Con questi ribassi è chiaro che la sicurezza dei lavoratori è l’ultimo pensiero delle ditte coinvolte e di sicuro non è in cima alle preoccupazioni dell’appaltante Amap, che non ha né le competenze, né i mezzi, né il personale per provvedere in proprio alla gestione della rete idrica e fognaria della provincia di Palermo.
C’è lavoro per la magistratura anche sulla morte del 54enne Domenico Piervenanzi, vittima mercoledì 8 maggio del cedimento di un solaio mentre montava pannelli solari sul tetto di un capannone della DGV, azienda di serramenti e infissi di Carinaro (Caserta). Piervenanzi, che a Frattamaggiore (Napoli) lascia la moglie e un figlio di pochi anni, è precipitato da un’altezza di 10 metri e non ha avuto scampo. L’attenzione degli inquirenti è focalizzata sul fatto che al momento non risultano contratti di lavoro a nome Piervenanzi ed è fortissimo il sospetto del lavoro nero. Voci non controllate vogliono che l’uomo fosse in qualche modo imparentato con i titolari dell’azienda produttrice dei pannelli, la Futura srl di Orta di Atella (Caserta), il che non giustifica il fatto che fosse al lavoro senza contratto e senza il rispetto delle misure di sicurezza.
Mercoledì 8 maggio c’è un secondo morto di lavoro: si tratta del 45enne Luca Barni, moglie e una figlia, morto in un incidente stradale tornando a Scarlino (Grosseto), dalla Fredditalia di Castiglione della Pescaia, dove per conto di una cooperativa esterna gestiva trasporti e magazzino. Barni ha perso il controllo della sua auto lungo la sp 158 “delle Collacchie” e si è schiantato contro la cuspide di un guardrail, morendo sul colpo.
Maggio 2024: 24 morti (sul lavoro 23; in itinere 1; media giorno 3)
Anno 2024: 389 morti (sul lavoro 307; in itinere 82; media giorno 3)
53 Lombardia (35 sul lavoro – 18 in itinere)
43 Campania (32-11)
37 Emilia Romagna (29-8)
33 Veneto (24-9)
29 Sicilia (21-8)
27 Toscana (24-3)
24 Puglia (20-4)
22 Lazio (16-6)
21 Piemonte (17-4)
16 Abruzzo (13-3)
12 Calabria (10-2), Sardegna (11-1)
10 Liguria (8-2), Marche (8-2)
9 Estero (8-1)
8 Trentino (6-2)
7 Alto Adige (7-0)
5 Friuli V.G. (5-0), Umbria (5-0)
4 Valle d’Aosta (4-0)
3 Basilicata (3-0)
1 Molise (1-0).
Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)
Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)
Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,25)
Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6)
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