Carlo Genovese
Sono 12 le organizzazioni - primi firmatari Sunia Cgil, Sicet Uil, Uniat Uil e Asia Usb- che il 17 dicembre scorso hanno inviato una lettera aperta indirizzata alla Prefetta e al Sindaco di Catania per chiedere un incontro per affrontare assieme la questione dei senza casa, che si aggrava con il freddo e la pioggia.
Ad oggi non è pervenuta nessuna risposta. Di seguito pubblichiamo il testo della lettera aperta.
A sua eccellenza la Prefetta Dottoressa Maria Carmela Librizzi
Al Sindaco di Catania Avv. Enrico Trantino
LETTERA APERTA
Anche a Catania c'è l'inverno, ovvero l'emergenza freddo.
L’abbassamento delle temperature può essere fronteggiato solo per per chi ha una casa, ma non è assolutamente così per i tanti uomini e le tante donne che sono costretti a dormire in strada,
i “senza tetto”, insomma.
Continuiamo a considerare un luogo accogliente la nostra città, ma non vorremmo che lo sia solo
per i turisti.
La cura dei
senza tetto è lasciata alle Associazioni del terzo settore che non riescono
a far fronte alla grande richiesta di un ricovero, proprio nei periodi di freddo
sempre più pressante. Siamo convinti che il tema del diritto ad un alloggio nella
nostra città continui ad essere sottovalutato, mentre al contrario
aumentano coloro ai quali questo diritto è negato, sia perché vittime di sfratto sia perché si trovano
in condizioni di fragilità economica e sociale.
Sono famiglie e donne e uomini poveri,
che hanno perso il lavoro e la casa, sono gli immigrati, i rifugiati e i richiedenti asilo,
sono le tante persone che necessitano di cura e concreta solidarietà.
Non solo il tema del diritto ad un alloggio in città non trova risposte, ma sono
insufficienti anche le strutture pubbliche per l’accoglienza e il ricovero e, così come hanno segnalato alcune delle associazioni più vivaci in questo ambito, anche le strutture attivate
dal volontariato.
Così come sostenuto nella nota firmata tra gli altri dal Centro Astalli e dai Cavalieri della Mercede, su cui concordiamo,
i dormitori
esistenti a Catania, pochi e insufficienti, sono già saturi o hanno smesso di funzionare
o come nel caso di progetti per l'ospitalità come quello denominato “Welcome toCatania”, lo scorso
Dicembre si è già
concluso. Riteniamo poi
che le procedureutilizzate per l’accesso
degli ospiti, che,
ricordiamo, vivono condizioni di grave emergenza,
sono lunghe e farraginose e che l’ospitalità ammessa non può avere una durata di più di tre notti.
Impensabile risolvere un problema così grave in un lasso di
tempo tanto breve. Crediamo che occorra da subito, con immediatezza, trovaresoluzioni utili a mitigare
il disagio e la sofferenza di centinaia di donne e uomini che vivono e
dormono per strada,
ma riteniamo che occorra programmare aprendo al più presto un confronto
serrato con tutti i
soggetti interessati sull’utilizzo degli edifici pubblici non utilizzati,
riqualificandoli opportunamente per finalità abitative, dal ricovero e dal
dormitorio per l’emergenza all’alloggio per progetti di housing first, ad alloggi sociali
per le famiglie o i singoli a basso reddito.
Lo ripetiamo da anni: in città urgono spazi e alloggi
per i più fragili, anche con carattere di transitorietà, e strategie di medio periodo per fare di Catania una città solidale, accogliente ed inclusiva in grado di affrontare
il disagio abitativo e mitigare la marginalità sociale. Pensiamo chele Istituzioni
possano e debbano essere sensibili di fronte a questa emergenza, riteniamo che dei senza
tetto ci si debba occupare subito, e per questo chiediamo che ci si adoperi
per mettere in campo gli interventi più urgenti. Sarebbe auspicabile per esempio che in un quadro
drammatico come quello in cui stanno vivendo tanti
uomini e tante donne, si aprissero all’accoglienza luoghi che possano offrire un riparo provvisorio e
temporaneo a partire dai locali delle Parrocchie.
E per questo ci rivolgiamo all’Arcivescovo della città, che in varie occasioni si è già dimostrato disponibile e fattivo.
Le Associazioni e le Organizzazioni firmatarie:
-Federazioni provinciali Catania: Sunia, Sicet, Uniat,
Asia-USB
-OULP (Osservatorio Urbano e Laboratorio Politico per Catania)
-LHIVE Diritti e Prevenzione
-ARCI Catania
-La Città felice
-Rete La Ragnatela
-Rete catanese # restiamo umani/incontriamoci
-Cooperativa di Comunità TRAME DI QUARTIERE
-CATANIA RISORGE
-Catania PIU’ Attiva
-Associazione Penelope -Coordinamento Solidarietà Sociale ETS