Una settimana infernale nel vero senso della parola, non solo per il caldo tropicale che ha colpito la città etnea, ma anche per la corsa contro il tempo fatta da Sigi per salvare ancora una volta il Calcio Catania, in bilico tra il fallimento e la rinascita. La missione iscrizione è stata portata a termine in extremis e la notizia rende fiero anche il primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese, che pur essendo occupato in un'inaugurazione che riguarda tutt'altro ambito e lontano dal mondo sportivo, estasiato e probabilmente ancora incredulo non esita un attimo a lasciare le sue dichiarazioni in merito all'iscrizione al prossimo campionato di serie C per l'anno 2021/22, mostrandosi grato alla città intera: “Un ostacolo economico che sembrava insormontabile, ringrazio personalmente tutti i cittadini e gli imprenditori che hanno risposto presente all'appello fatto da Sigi; il Calcio Catania occupa per la città etnea una posizione importante che supera i confini sportivi - continua poi Pogliese – gli imprenditori della Sigi hanno fatto a parer mio, una scelta semi eretica per il secondo anno consecutivo, senza dubbio dettata dall'amore per squadra e per la città”.
Si sa, i catanesi si affezionano facilmente a chi si presenta con l'oro in mano e a distanza di mesi la città mormora ancora il nome di Joe Tacopina, imprenditore e avvocato statunitense che ancora oggi gode della stima di Pogliese: “Tacopina è un capitolo ormai chiuso per il Catania, gode della mia simpatia ancora oggi, ma ha fatto scelte diverse, non portando a termine la trattativa in cui molti catanesi e anch'io stesso avevo riposto fiducia” dichiara Pogliese.
La felicità della piazza rossazzurra per l'avvenuta iscrizione al prossimo campionato viene immediatamente sovrastata dai tanti disfattisti che, senza sbagliare, gettano lo sguardo al futuro.
L'iscrizione è stata effettuata ed ora come si procederà?
All'orizzonte sorgono già infiniti punti interrogativi, tra il mercato, gli stipendi insoluti e tutte le ingenti spese economiche alle quali dovrà far fronte la società, ma il primo cittadino risponde a tono: “ Catania non si salva, nel calcio e nella vita di ogni giorno, se non costruiamo il futuro con le nostre mani, la nostra inventiva, il coraggio di chi non arretra di fronte alle difficoltà. Dobbiamo vincere quel fatalismo che talvolta ci attanaglia, che ci fa anteporre gli ostacoli alle risorse infinite di realizzare un’impresa, che invece sono nel nostro dna”.